Che strana faccenda è la vita, che se poi si mescola al teatro diventa un’incredibile matassa di storie; Elvira Ghirlanda e Gabriella Cacia si conoscono in tempi non sospetti, quando ancora non sapevano che avrebbero debuttato alla regia ai Magazzini del Sale di Messina con “Il canto notturno delle rane. Prima osservazione su Barbablù”.
Elvira aveva 15 anni, Gabriella 25; Elvira frequentava il The Duck, Gabriella al The Duck ci lavorava. «Ho il ricordo – racconta Elvira –, di questa ragazza con i capelli rossi e il rossetto scuro. Per me era bellissima. E poi dopo diversi anni ci siamo rincontrate alla Vaudeville (scuola di recitazione di Messina, ndr.)». Così, dopo l’esperienza alla scuola di Alessandro Alù e gli spettacoli con Paride Acacia, le due interpreti (complice anche l’attrice Milena Bartolone) sono arrivate ai Naviganti: compagnia teatrale guidata da Domenico Cucinotta e Mariapia Rizzo, direttori artistici dei Magazzini del Sale, teatro indipendente più longevo della città; palco tra i più ambiti dai teatranti.
La ricerca dei Magazzini del Sale di Messina
Perché se arrivi ad andare in scena ai Magazzini del Sale di Messina significa che hai come una luce che illumina la scena; quella parola che il pubblico si porta a casa quando lo spettacolo è finito; quel gesto che stimola il futuro.
«Nel momento in cui questa scelta del teatro – spiega Elvira –, sarebbe diventata un patto di fedeltà sapevo che sarei andata ai Magazzini; avevo la sensazione che sarebbe stato un tipo di ricerca che avrebbe compromesso la mia vita, a cui dovevo dare tutta la serietà che avevo. E poi amavo artisticamente Stefania Pecora, Pia, Domenico».
«Per me – dice Gabriella –, quello che ha suggellato l’amore verso i Magazzini è stato capire che attraverso la prosa avrei avuto la possibilità di fare una cosa aderente a me stessa: la ricerca e lo studio, la purezza del teatro. Come se negli anni la mia vita artistica fosse passata attraverso un colino; setacciando è rimasta quella pietra. Non mi sono mai interessati la fama, i soldi, ma quello che c’è sotto, il modo in cui si genera quello che il pubblico vede».
«I Magazzini del Sale – aggiunge Elvira Ghirlanda –, portano avanti un lavoro profondamente politico, un’educazione imprescindibile all’ascolto, che è qualcosa a cui lavoriamo e in cui ci guidano costantemente. La scena lo richiede in maniera assoluta e pura, per non fingere; l’ascolto del compagno, di se stessi e dello spazio, senza giudizio: per questo è un lavoro politico nel senso più puro e filosofico».
Il debutto di Elvira Ghirlanda e Gabriella Cacia
Non poteva quindi essere diversamente: Elvira Ghirlanda e Gabriella Cacia debuttano per la prima volta alla regia proprio al numero 67 di via del Santo con “Il canto notturno delle rane. Prima osservazione su Barbablù“, in scena sabato 18 marzo, alle 21.00, con le scenografie di Simone Di Blasi e Woitek Maskiewicz. “Barbablù” è una fiaba del 1697 di Charles Perrault, di cui sono stati fatti diversi adattamenti teatrali, tra gli ultimi il monologo diretto da Moni Ovadia, con Mario Incudine. Adesso è la volta di Elvira Ghirlanda e Gabriella Cacia.
«L’idea – racconta Gabriella –, nasce dalla lettura di Amélie Nothomb, scrittrice belga nella quale mi ero imbattuta, che tra gli altri racconti aveva pubblicato una rivisitazione di “Barbablù“, la fiaba preferita di Elvira». «Dario, il librario della Feltrinelli di Messina, – continua Elvira – che è un lettore raffinatissimo e un grande professionista come libraio, perché capisce perfettamente le esigenze dei lettori, ci ha aiutato tantissimo, ha iniziato a consigliarci tantissimi testi e da qui abbiamo iniziato a costruire una drammaturgia sui testi della Nothomb».
L’atto unico parla di due donne che si incontrano in aeroporto; si osservano, si raccontano, tra analogie e divergenze. «Tra loro – dicono le autrici – c’è una dinamica di relazione, attrazione e repulsione. Abbiamo invertito i ruoli che di solito facciamo, uscendo dalla nostra comfort zone. È stato un esercizio, uno step di difficoltà superiore ma necessario, a cui dovevamo relazionarci. Senza la crisi, non c’è la crescita. E ci teniamo a ringraziare le persone che hanno sostenuto questo lavoro: Domenico Cucinotta, Mariapia Rizzo, Orazio Berenato, Stefania Pecora, Marcantonio Pinizzotto, Milena Bartolone».
In attesa di una seconda osservazione su “Barbablù”, Gabriella Cacia ed Elvira Ghirlanda saranno di nuovo in scena, insieme a Mariapia Rizzo, sabato 29 e domenica 30 aprile 2023, con “4/100 Tra le macerie di M.G. professione scrittore”, ispirato a “Centuria. Cento piccoli romanzi fiume” (Rizzoli, 1979) di Giorgio Manganelli, scritto e diretto da Dario Blandina e Leonardo Mercadante.
Per prenotare, invece, lo spettacolo di sabato 18 marzo è necessario inviare un messaggio al numero: 339 5035152.
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