Guidando verso Messina nord, a pochi passi dalla spiaggia di Capo Peloro c’è il Parco Horcynus Orca ed è proprio qui che domenica 9 ottobre torna l’Horcynus Festival nella sua versione autunnale. Come è successo quest’estate, anche stavolta si parlerà di “Orizzonti – Transizione ecologica e giovani generazioni” attraverso il teatro e la paraletteratura, ricordando due scrittori indissolubilmente legati al nostro mare: Stefano D’Arrigo e Vincenzo Consolo. «A trent’anni dalla scomparsa di Stefano D’Arrigo e a dieci da quella di Vincenzo Consolo, la serata – si legge nella nota – sarà dedicata a questi due autori messinesi che hanno saputo raccontare in modo straordinario la dimensione mediterranea e la sua realtà composita».
A Messina torna l’Horcynus Festival
Si comincia alle 18:30 con la presentazione di “Nel ventre dell’Orca”, graphic novel di Michela De Domenico, pubblicata da Mesogea. L’opera letteraria a fumetti prende spunto da “Horcynus Orca” di Stefano D’Arrigo pubblicato nel 1975; la De Domenico attraverso i suoi disegni fa vivere ai lettori l’esperienza di Moshe Kahn, traduttore della versione tedesca del celebre romanzo.
«Il confine tra la vita reale e le pagine del libro – si legge nelle note editoriali – si fa sempre più indistinto trascinandolo, come le correnti dello Stretto, in un gorgo di immaginario e ragione da cui rischia di essere travolto». All’incontro, insieme all’autrice, parteciperanno: Moshe Kahn, Silvio Perrella, Elettra Stamblulis e Caterina Pastura.
A seguire, alle 19:30, Salvatore Arena e Massimo Barilla saliranno sul palco della Sala Consolo per “Racconti da camera”, spettacolo teatrale inserito all’interno della rassegna EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile), organizzato da Mana Chuma Teatro in partenariato con Rete Latitudini e Teatro dei 3 Mestieri. «Un immaginario dialogo postumo – si legge nella nota – tra Stefano D’arrigo e Vincenzo Consolo, tra i più importanti scrittori della seconda metà del ’900, nel decennale della sua scomparsa». Le musiche saranno eseguite dal vivo da Luigi Polimeni.
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