Cent’anni di solitudine
Anche in questa estate 2019 il grande classico non può mancare. “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez è indubbiamente un romanzo “difficile”. Tutta incentrata sulla stirpe dei Buendìa, la storia si sviluppa a Macondo, villaggio immaginario della Colombia. La prima parte è davvero articolata, piena di passaggi intensi e dettagliati. Quasi come se il lettore venisse messo alla prova davanti a una famiglia così numerosa, dalla personalità forte e delineata. La seconda parte del romanzo è sicuramente quella più emotiva e sensibile. Il lettore raggiunge finalmente la consapevolezza del concetto di solitudine e ne accetta inesorabilmente i risvolti.
“Aureliano non poté muoversi. Non perché lo avesse paralizzato lo stupore, ma perché in quell’istante prodigioso gli si rivelarono le chiavi definitive di Melquíades, e vide l’epigrafe delle pergamene perfettamente ordinata nel tempo e nello spazio degli uomini: il primo della stirpe è legato a un albero e l’ultimo se lo stanno mangiando le formiche”.
Chi è Gabriel García Márquez: Tra i più celebri scrittori del Novecento, Márquez detto Gabo è considerato il capostipite del realismo magico nella letteratura. Tradotto in 37 lingue, Cent’anni di solitudine valse al suo autore il premio Nobel per la letteratura nel 1982.
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