Oltre 10.000 visite per Le vie dei Tesori a Messina. La città dello Stretto ha accolto circa un terzo dei visitatori che in queste due settimane sono stati coinvolti nel festival che svela e racconta la Sicilia a turisti e cittadini, posizionandosi subito dopo Siracusa. Il totale è di oltre 30.000 ticket staccati tra Caltanissetta, Siracusa, Agrigento e, appunto, Messina.
L’affluenza maggiore in città l’ha registrata il Forte San Salvatore con la Madonnina, simbolo di Messina, che ha attirato quasi 1600 visitatori. A seguire, il Sacrario di Cristo Re con la Torre Ottagona, con 1200 presenze e la Chiesa di Santa Maria della Valle (Badiazza), con poco meno di 1000 visitatori.
Già nella prima settimana, la città aveva registrato un totale di quasi 5.000 visitatori, raddoppiati nel weekend successivo, nonostante il maltempo di domenica. La seconda settimana de Le vie dei Tesori ha visto l’apertura di Villa De Pasquale, del Teatro Vittorio Emanuele, del Museo Regionale e del Museo della Vara e dei Giganti di Palazzo Zanca, aggiuntosi in corsa all’iniziativa.
«Il successo de Le Vie dei Tesori dimostra inequivocabilmente quanta voglia abbiano i siciliani di riscoprire il loro patrimonio, ma soprattutto che i beni culturali sono il vero traino per il lavoro e la piena occupazione attraverso il turismo e valorizzazione del territorio» ha dichiarato il nuovo Assessore Regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana, Aurora Notarianni.
Nel ricordare l’impegno del suo predecessore, Carlo Vermiglio, che ha voluto fortemente e reso possibile l’iniziativa, l’Assessore ha poi aggiunto che: «La scommessa adesso è istituzionalizzare iniziative come queste, che trovano linfa vitale nell’interazione tra il pubblico e gli attori sociali non istituzionali, coinvolti in un progetto di forte impatto. È questa la strada da percorrere. L’assessorato ha compiuto uno sforzo notevole in termini di risorse, uno sforzo ben ripagato».
Anche il presidente del festival, la giornalista Laura Anello, si è dichiarato soddisfatto dei risultati di queste due settimane: «Quest’edizione pilota a Messina e Siracusa ci dice ancora una volta che in Sicilia c’è un immenso patrimonio da valorizzare e da narrare. Speriamo che, così come è avvenuto per Palermo, anche a Messina e a Siracusa il Festival possa crescere nello stesso modo, con la collaborazione di tutte le istituzioni».
L’iniziativa, tra Messina e Siracusa, è stata realizzata grazie al sostegno dell’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana e della Soprintendenza di Messina, che ha svolto un ruolo di primissimo piano.
Si conferma, come ha affermato il presidente degli Amici dei Musei siciliani, Bernardo Tortorici di Raffadali: «il desiderio di una comunità di riappropriarsi del proprio patrimonio e di volerne essere testimone, tramite la storia e le storie».
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