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La storia della fotografia a Messina: 200 pezzi storici in mostra. Inaugura D’Alia

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Domani, sabato 12, alle 10.30, nella sala attigua al foyer del Palacultura “Antonello”, nel corso di una conferenza stampa, sarà illustrata la mostra “1860-1960: La storia della fotografia a Messina”, organizzata dall’Associazione Comunicarte con la compartecipazione dell’assessorato comunale alla Cultura e il patrocinio della Soprintendenza ai beni culturali.

All’incontro saranno presenti il sindaco, Renato Accorinti; l’assessore comunale alla Cultura, Tonino Perna; i consiglieri comunali, Nina Lo Presti, vicepresidente della commissione consiliare cultura, e Daniele Zuccarello; lo storico, Franz Riccobono; rappresentanti dell’Associazione Comunicarte.

Al termine della conferenza, alle 11.30, è previsto il taglio del nastro e a inaugurare la mostra sarà il presidente dell’Udc e deputato alla Camera Gianpiero D’Alia.

Si tratta di una mostra di macchine fotografiche storiche appartenenti ai più noti maestri fotografi peloritani e italiani. In vetrina circa duecento apparecchiature di ogni dimensione, ingranditori verticali e orizzontali, lanterne magiche, locandine pubblicitarie, foto relative alla città di Messina e tutto l’occorrente per lo sviluppo e la stampa. Saranno esposti, inoltre, vintage prints originali d’epoca, tra cui dagherrotipi, calotipi su carta salata, stampe all’albumina, al bromuro, al carbone e attrezzature d’epoca, oggetto della mostra.

L’obiettivo è quello di far conoscere alla maggior parte dei siciliani e anche ai turisti le testimonianze religiose, artistiche, commerciali e storiche di Messina e della sua provincia attraverso le foto e le macchine fotografiche del periodo 1860-1960, ripercorrendo con i momenti storici rappresentati nelle foto e nelle locandine i segni sociali e di costume avvenuti a Messina, al fine di cogliere le influenze e i processi che hanno portato alla realtà odierna, con una connessione tra la dimensione culturale e l’agire sociale per valorizzare attraverso lo sviluppo di itinerari culturali quell’identità comune che sta per essere smarrita.

Saranno proposte agli istituti scolastici, alle facoltà universitarie e ai turisti visite guidate con percorsi didattici, affinché l’analisi e lo studio delle diverse macchine fotografiche rappresentino una possibilità per lo studio della storia della fotografia fino ai giorni nostri; sarà possibile visionare anche un antico laboratorio fotografico, dov’è esposta una macchina, ancora funzionante, che scattò foto a Garibaldi. La mostra è visitabile da domani, sabato 12, sino al 31 agosto, tutti i giorni, dalle  10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00.

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