C’è sempre una prima volta. Il primo bacio, la prima guida, la prima uscita, la prima mostra di fumetti al Mume di Messina che racconta: passato, presente e futuro. Ma così non suona bene. Riproviamo. Forza, carisma e disponibilità: sono queste le parole che ci vengono in mente una volta finita la visita al Museo Regionale di Messina, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Illustrazione e fumetti al MuMe” con opere e tavole di Michela De Domenico, che ha iniziato a parlare di fumetto a Messina alla fine degli anni ’90, Lelio Bonaccorso, autore che ha trasportato il suo stile fuori dallo Stretto e Fabio Franchi, giovane inchiostratore di talento.
La mostra, allestita negli spazi dell’ex filanda Barbera-Mellinghoff, ripercorre così il lavoro dei tre artisti che attraverso le matite, gli inchiostri e i colori riescono a dare forma alle loro storie. In esposizione bozze di fumetti, tavole e opere inedite. Tra questi anche il lavoro curato dagli alunni dell’Istituto Basile dedicato a Graziella Campagna, che verrà presentato a fine gennaio.
La forza di Michela De Domenico
Michela De Domenico è architetto, insegnante, artista. La sua forza riesce a trasmetterla anche all’interno delle sue opere. Lei è una delle prime in città che si occupata della nona arte. «Effettivamente – racconta Michela – mi fai pensare che nel ’96 abbiamo tenuto il primo corso di fumetti nel primo centro sociale aperto al Cep, con Marco Lo Curzio, Gabriella Davì e da lì partirono altri corsi. E poi ho iniziato a insegnare al liceo artistico e quindi abbiamo iniziato a fare fumetti. Secondo me, il linguaggio del fumetto è insito nei ragazzi perché noi pensiamo per immagini e i nostri ragazzi sono molto vicini a questo. Vedo anche i ragazzi delle medie che hanno questo interesse. Va semplicemente sviluppato il modo di immaginare delle storie».
Anche il MuMe di Messina sembra essersi interessato al fumetto. «Questa cosa è incredibile. Probabilmente in Italia c’è ancora una concezione ottocentesca e sembra una cosa per bambini ma non è così. In Francia, in Belgio sicuramente il fumetto è l’arte principale. Il Museo di Messina ha fatto una cosa all’avanguardia, forse anche per di altri musei italiani. Piano piano si stanno accorgendo dell’importanza del fumetto, però è un risveglio un po’ lento. Ultimamente c’è stata la mostra di Moebius al Museo Archeologico di Napoli, per esempio. Però si contano sulle dita di una mano queste esperienze, quindi il direttore Micali è stato all’avanguardia nello scegliere di fare una mostra sul fumetto».
Adesso Michela sta lavorando a un nuovo fumetto ispirato all’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo. «L’uscita è prevista per il 2022 per la collana “cartographic” di Mesogea, sto terminando le chine. Il fumetto nasce da un nucleo che già esisteva e nasce da un incontro che abbiamo avuto tra l’Università per i cento anni della nascita di Stefano D’Arrigo. Quando presentati queste piccole storie (in foto) dedicate all’Horcynus Orca ci fu la proposta di fare un nuovo libro liberamente tratto dall’Horcynus Orca. Tutto nasce da lì e adesso sta arrivando finalmente al traguardo».
Il carisma di Lelio Bonaccorso
Ma adesso che il Museo Regionale di Messina ha organizzato una mostra sul fumetto, vorrà mica dire che è diventato un linguaggio colto? «Il fumetto – ci dice Lelio Bonaccorso – lo è sempre stato. Diciamo che questa amministrazione ha avuto il merito e la lungimiranza di coglierne la potenzialità che comunque è nota da sempre. Penso che il dato importante sia che queste sale siano aperte a quella che in Francia viene definita la nona arte. Speriamo che sia un punto di inizio e che dia uno stimolo ai ragazzi che vogliono fare questo mestiere».
A proposito, che consiglio dai ai ragazzi? «Ai ragazzi posso dire che ho studiato qui e poi ho fatto la gavetta, di non smettere mai di credere perché è un lavoro bellissimo ma richiede moltissimo spirito di sacrificio e saper incassare anche dei no, che non vuol dire non essere adeguati ma trovare il proprio spazio perché è un mondo vastissimo».
Il prossimo 3 marzo verrà pubblicato il nuovo lavoro di Lelio Bonaccorso dedicato ai Vespri siciliani, che uscirà per Tunuè. «È il mio primo libro scritto e disegnato da me, con un team di coloristi tutti messinesi: Giuliana La Malfa, Debora Braccini, Alessandro Oliveri e Giuliana Rinoldo, perché cerco di coinvolgere sempre i ragazzi di qua, di modo che possano iniziare a pubblicare e a camminare con le loro gambe».
La disponibilità di Fabio Franchi
Di Fabio Franchi vi abbiamo già parlato, proprio prima che venisse inaugurata la mostra di fumetti al Museo Regionale di Messina. E adesso che è stata allestita? «Per essere critico potevano esserci pure più pezzi. Avrei preferito mettere più cose». Ma perché andare al Museo e non leggersi direttamente i fumetti? «Perché la mostra può coinvolgere tutti, anche quelli che di solito non leggono i fumetti e perché è bello potersi vivere gli spazi della città».
La mostra di fumetti al Museo Regionale di Messina è gratuita ed è visitabile fino al 30 gennaio.
(868)