Dalle sponde del lago Arancio a Sambuca di Sicilia è riemerso Mazzallakkar, un antico fortino che risalirebbe all’830 d.C. durante il periodo arabo. Con la realizzazione di un invaso artificiale negli anni ’50, la maggior parte della costruzione viene coperta dall’acqua ogni sei mesi e con l’abbassamento del livello del mare la costruzione torna a “galla”
L’amministrazione comunale di Sambuca adesso vuole valorizzarlo e renderlo fruibile. «Non possiamo – ha detto il vice sindaco Giuseppe Cacioppo – più assistere impotenti all’abbandono di Mazzallakkar. Riteniamo che il suo recupero costituisca un ulteriore tassello della promozione del territorio e della nostra memoria».
Il fortino di Mazzallakkar di Sambuca di Sicilia
Il fortino di Mazzallakkar si trova a ridosso delle acque del lago Arancio, nella zona dei Mulini, chiamata così per la presenza di diversi mulini funzionanti grazie alle acque di Rincione, tra la collina Castellazzo e la Torre Cellaro che si estende nella parte bassa del territorio di Sambuca di Sicilia.
La sua costruzione fu realizzata nello stesso periodo in cui gli Arabi stavano fondando Zabut (Sambuca). Il fortino ha una forma quadrangolare; in ogni angolo si eleva un torrione di forma circolare, coperto da una cupoletta in pietra calcarea con un ornato cuspidale che forse fu una fiamma o una mezzaluna. I torrioni sono dotati di feritoie e l’altezza delle mura raggiunge circa 4 metri.
Fino agli anni ’50, anche se adibito al ricovero di greggi e armenti, il fortino si trovava in ottime condizioni. In seguito alla costruzione della diga Carboj, resta sommerso parzialmente dalle acque del Lago Arancio per almeno sei mesi all’anno. Le escursioni termiche e le depressioni idro-geologiche stanno distruggendo irrimediabilmente questo capolavoro storico e architettonico, unico in tutta la Sicilia.
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