Gli studenti del Basile di Messina portatori di Luce per la Fondazione Fiumara d’Arte

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Si chiama “I Guerrieri della Luce – Installazione artistica nel quartiere Librino”, il progetto – nato in partenariato con la Fondazione Fiumara d’Arte – su cui stanno lavorando gli studenti, della sezione scenografia, dell’Istituto artistico Ernesto Basile di Messina. Il progetto artistico, che fa parte dei “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (PCTO) previsti dal Miur, prevede la realizzazione di opere scultoree.

«Con il contributo finanziario di Antonio Presti e la professionalità dei docenti del Liceo Artistico (A. Ciancio, P. Donato, C. Geraci, e P. Rustica), impegnati come Tutor nel progetto – dice la dirigente scolastica Caterina Celesti – sarà realizzata una grande installazione artistica decorata con bassorilievi in terracotta ideati e modellati dagli alunni durante la formazione dedicata ai PCTO. L’opera d’arte verrà collocata vicino l’attuale “Porta della Bellezza” di Librino, ideata per aprire un varco fisico e morale per favorire il passaggio di una rinnovata fiducia nell’essere umano e nel suo potere creativo».

I Guerrieri di Luce – gli studenti del Basile per la Fondazione Fiumara d’Arte

L’installazione prevede la realizzazione di un’opera scultorea in alto rilievo che si compone di 49 autoritratti eseguiti degli studenti disposti a spirale, simbolo di continuità ciclica e movimento energetico infinito e 7 ritratti disposti su un piano orizzontale, simbolo di presenza su un piano terreno.

I volti rappresentano l’identificazione del Guerriero di Luce con atteggiamento fiero e sguardo rivolto verso un mondo da cambiare. Il numero 7, modulo che si ripete e moltiplica in quest’opera dalle dimensioni monumentali, rappresenta “l’Anima Mundi”, simbolo di vita. Rappresenta il perfezionamento della natura umana poiché essa congiunge in se il ternario divino con il quaternario terrestre, la mediazione tra l’umano e il divino. Il numero 7 rappresenta il Tutto e la creazione.

«Quest’opera artistica che i nostri allievi si accingono a realizzare – continua la prof. Celesti – integrerà la monumentale “Porta della Bellezza”, il più grande bassorilievo di arte contemporanea al mondo. Quest’opera, nel suo complesso, costituirà una largizione monumentale che il mecenate Antonio Presti intende offrire al quartiere di Librino. Rappresenta “Un progetto etico, basato sulla pratica del dono”, come lui stesso lo definisce, e come tale riconosciuto dagli abitanti del quartiere che, sin dalle sue prime installazioni inaugurate nel 2009, sono state protette e custodite.

Quest’opera ha visto la collaborazione di scultori, poeti di fama nazionale e migliaia di studenti di cui molti residenti nello stesso quartiere di Librino, per un’opera collettiva che è dono due volte, perché è sia un’offerta d’arte e bellezza sia un’attività condivisa tra le generazioni più giovani di Librino nelle cui mani risiede il futuro della città.

Questo percorso formativo contribuirà a stimolare i giovani studenti alla creatività, alla ricerca, alla progettazione e agli interventi di sviluppo culturale sul nostro territorio. Inoltre, vuole essere propulsore di energia e guida di un percorso di esperienze altamente significative che consentiranno ai giovani, che stanno per uscire dalla scuola, di sviluppare le competenze per orientarsi con consapevolezza nel futuro che li attende disegnando dentro di esso la propria vita professionale valorizzando le loro vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali.

Inoltre, vuole far emergere nello studente la consapevolezza dell’appartenenza ad una comunità sociale e professionale, far sviluppare una precisa identità quale membro di un’organizzazione e costruire una nuova cultura del lavoro. Vuole, altresì, rispondere alle esigenze specifiche di apprendimento degli studenti, rendendo più attraente i percorsi e favorendo il collegamento con il territorio, con il mondo del lavoro e delle professioni».

La Porta della Bellezza

A Librino, quartiere satellite della città di Catania, sorto negli anni ’70, un muro di cemento armato lungo tre chilometri che fa da spartitraffico tra Viale Castagnola e viale Librino è stato trasformato ne “La Porta della Bellezza”.

Le opere, ispirate alla tematica della “Grande Madre” e abbinate a testi poetici, sono state applicate su una superficie di 500 metri di muro, che attraversa il quartiere periferico di Librino. L’arte come strumento per far acquisire la coscienza dell’ identità di un luogo e dei suoi abitanti: coinvolte nove scuole elementari e medie del quartiere con 10.000 allievi.

Gli artisti ed i poeti hanno infatti lavorato per più di due anni direttamente nelle scuole con 2000 bambini. Le forme di terracotta sono state modellate e firmate dagli alunni, divenuti così “giovani autori”, con lo scopo di renderli protagonisti di un percorso artistico-etico di cambiamento della storia del quartiere.

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