Domenica gratis nei musei, boom di visitatori in Sicilia: il Teatro Antico di Taormina sul podio

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Grande successo per il ritorno della prima domenica del mese gratis nei musei della Sicilia: quasi 24mila gli ingressi registrati in tutta l’Isola, con numeri, in tanti casi, uguali o superiori al pre-pandemia. Sul podio dei luoghi di cultura più visitati, al terzo posto, il Teatro Antico di Taormina, con 2.586 ingressi; al secondo la Neapolis di Siracusa (2.736 ingressi); in cima la Valle dei Templi di Agrigento (con 2.586). Buona la prima, il prossimo appuntamento è per domenica 2 maggio.

Con la fine dello Stato di emergenza, sono ripartite in tutta Italia le domeniche a ingresso gratuito nei musei, nei parchi archeologici e nei luoghi di cultura di competenza delle regioni. Ad aderire, anche la Regione Siciliana, dove domenica 3 aprile è stato possibile accedere senza pagare a siti come la Valle dei Templi di Agrigento, Palazzo Abatellis a Palermo, il Museo Regionale di Messina. E la risposta dei cittadini in Sicilia è stata quella sperata, con quasi 24mila ingressi in un’unica giornata.

A superare i numeri del 2019 sono stati: il Parco archeologico di Segesta dove, ad esempio, a fronte di 894 presenze del 2019, quest’anno ne sono state registrate 942; la Galleria regionale di Palazzo Abatellis (1529 a fronte di 852), Palazzo Mirto (742 sui precedenti 542) e il Museo Archeologico Antonino Salinas (1049 a fronte di 989), a Palermo.

A commentare i dati, l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà: «Il numero considerevole di visitatori è un risultato importante – ha affermato. Tornare a vivere i luoghi della cultura, visitare una mostra, un museo, un parco archeologico, vuol dire riscoprire la nostra Sicilia, nutrendo l’anima. È un bellissimo segnale di ritorno alla vita. Ci apprestiamo ad affrontare una stagione che offre interessanti proposte in tutta la Sicilia. Oggi siamo più competitivi e pronti ad accogliere i visitatori che vorranno scoprire i nostri luoghi della Cultura, che si preannunciano tantissimi».

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