Si torna in libreria per presentare “Dal corpo alle macerie della memoria. La poesia di Jolanda Insana”, il saggio di Emanuele Broccio, edito da Carabba. Un libro per approfondire «uno dei percorsi poetici più affascinanti e carismatici della contemporaneità».
L’appuntamento è per giovedì 27 agosto alla Libreria Colapesce, in via Mario Giurba. Conversano con l’autore, la giornalista Elisabetta Reale e la docente di Discipline dello Spettacolo Katia Trifirò. Durante la presentazione letture a cura di Gabriella Cacia ed Elvira Ghirlanda.
Jolanda Insana – la poetessa indimenticabile
Nata a Messina nel 1937, Jolanda Insana inizia a pubblicare le sue opere nel 1977 con la raccolta poetica “Sciarra amara” all’interno di “Quaderno collettivo della Fenice”, collana curata da Giovanni Raboni. Nel 2002 vince il Premio Viareggio per la poesia con “La stortura”.
Da alcuni viene definita la poetessa pupara, per il suo modo di interpretare la lingua, in bilico tra realtà e finzione, ironia e dramma, come l’opera dei pupi.
Emanuele Broccio – Dal corpo alle macerie della memoria
Giovedì 27, alle 18.30 alla Libreria Colapesce, si presenta il saggio di Emanuele Broccio. Messinese, di stanza a Parigi dove insegna all’Università Paris 3 Sorbonne Nouvelle.
Comparista e studioso di letteratura contemporanea e cinema, Broccio è già autore di una monografia; “Tra amore e Resistenza. La drammaturgia di Beppe Fenoglio” (Il Mulino, 2017) .
«Il libro illumina uno dei percorsi poetici più affascinanti e carismatici della contemporaneità per assegnare a Jolanda Insana il posto che le spetta all’interno del panorama lirico italiano. Una prospettiva diacronica dell’itinerario creativo della poetessa, individuandone i maggiori nuclei tematici.
Questione della lingua e metapoetica, misoginia e discriminazione femminile, omologazione culturale e frattura tra lingua e dialetto mostrano come per Insana si possa parlare di linea siciliana, ma tracciata per contrasto e antitesi, affermando altri valori rispetto ai suoi predecessori, grazie anche ad un dialogo fitto e costante con temi e forme delle più eterogenee tradizioni letterarie dall’antichità al presente.
Il volume pone così in risalto come cifra più significativa della scrittrice siciliana la sua capacità di spaziare e correre nel tempo, di gestire tematiche, scelte formali, codici e registri linguistici diversi, all’interno di uno stile sempre originale, l’unicità di una voce che ha lo spessore della virtù portentosa ed eccezionale».
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