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Cultura. Ministeri: «Stop alle promesse. Si passi a concreti atti amministrativi»

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teatro vittorio emanuele messinaIl Teatro Vittorio Emanuele non riparte. Si era tanto sperato in quei 250 mila euro che avrebbero consentito di mettere su una stagione di spettacoli; tuttavia il “no” dell’Ars all’emendamento alla Finanziaria presentato dall’onorevole Marcello Greco ha spento ogni speranza. Sulla vicenda del mancato contributo straordinario interviene Giuseppe Ministeri, presidente dell’associazione culturale Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia”.

«Un passo indietro in Assemblea Regionale era prevedibile — afferma Ministeri, —;  dopo questo ennesimo schiaffo, chiediamo a Palazzo Zanca impegni precisi sul fronte “cultura”, basati su atti amministrativi, non più promesse».

«Era il 19 dicembre — ricorda il presidente dell’associazione culturale Daf — quando una delegazione della Commissione consiliare Cultura del Comune di Messina, capeggiata dal presidente Piero Adamo, veniva ricevuta a Palermo dall’omonima Commissione dell’Ars, presieduta proprio dal deputato messinese Marcello Greco, per perorare l’esigenza di una programmazione culturale in città. In quell’occasione, la delegazione era riuscita a strappare all’Assessore Regionale Michela Stancheris la promessa di un contributo straordinario di 250mila euro, da destinarsi formalmente a Palazzo Zanca per sostenere un “programma di eventi” nel maggiore teatro cittadino».

Tale contributo sarebbe dovuto passare sottoforma di emendamento nell’ambito della Finanziaria regionale. Il fatto che sia stato bocciato — prosegue Ministeri — rappresenta «l’ennesimo schiaffo morale per la città di Messina, che si aggiunge alla legittima, ed anzi “tardiva” presa di posizione della Regione di avvalersi della possibilità di nominare i componenti del Consiglio di Amministrazione del Teatro Vittorio Emanuele».

«Non c’era bisogno di una palla di vetro per prevedere che un contributo di 250.000 euro, nell’ambito di una Finanziaria regionale di “lacrime e sangue”, non sarebbe mai stato accordato al Comune di Messina. Palazzo Zanca — aggiunge Ministeri — aveva garantito che questa somma sarebbe arrivata da Palermo: su quella che sembrava una “certezza” era stato impostato un programma di eventi artistici, si erano stilati piani, erano stati presi accordi. Ma la “certezza” si è trasformata nell’ennesima promessa non mantenuta, e adesso rischia di saltare del tutto una programmazione culturale in città».

«Come operatori culturali — conclude —, chiediamo all’Assessore Comunale, Tonino Perna, e alla Commissione Consiliare alla Cultura di prendere impegni precisi.Impegni che non si basino più su vaghe promesse, ma su concreti atti amministrativi».

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