«La Chiesa dell’Annunziata dei Teatini sorgeva lungo l’antico Corso (poi corso Cavour) ed era stata edificata nel XVII secolo su disegni del piemontese Guarino Guarini risalenti all’incirca al 1660 con l’appoggio della famiglia Cibo e del cardinale Simone Carafa».
«Particolare la facciata molto mossa che prevedeva due campanili laterali incorporati, di cui ne fu completato solamente uno. Aveva tre ordini architettonici con grandi paraste* che conferivano all’edificio originalità e potenza. All’interno vi erano eleganti affreschi di Giuseppe Paladino e varie opere d’arte in parte recuperate ed oggi conservate al Museo di Messina. Tra queste vale la pena ricordare l’originale monumento funerario alla giovane Cibo, vero capolavoro di metallotecnica, realizzato per intero in lamina di rame sbalzato, cesellato e zecchinato».
«Malgrado gran parte della facciata fosse rimasta in piedi, l’edificio venne demolito dopo il terremoto del 1908. Su una porzione dell’area occupata dall’antica Chiesa sorge oggi il moderno edificio dedicato a Sant’Antonio Abate, rialzato rispetto al piano stradale ed a pianta centrale, con all’interno affreschi del messinese Salvatore De Pasquale».
«Nello slargo antistante, lato mare – ha concluso –, era stata sistemata in seconda collocazione la statua di Don Giovanni D’Austria, poi trasferita nell’attuale sede».
*parasta = pilastro con funzione portante, incorporato nella parete e sporgente dal filo di questa (fonte Treccani, ndr).
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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