Al Teatro Vittorio Emanuele debutta “Amore”, la commedia di Spiro Scimone

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Debutta al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, il 5, 6, 7 e 8 novembre, Amore, l’ottava commedia di Spiro Scimone, la quarta con la regia di Francesco Sframeli – dopo La Busta, Pali e Giù – per la compagnia Scimone Sframeli.

In scena due coppie: il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere. Quattro figure che non hanno nome. Si muovono tra le tombe. La scena è, infatti, un cimitero.

Il tempo è sospeso, forse, stanno vivendo l’ultimo giorno della loro vita. Dialoghi quotidiani e surreali, ritmi serrati che intercettano relazioni, attenzioni e richieste fisiche che celano necessità sul limite tra la verità e la tragedia del quotidiano.

Spiro Scimone prosegue il suo percorso drammaturgico ai bordi dell’umanità, all’interno di non luoghi, dove i personaggi non hanno nome e sono “tutti vecchietti”. L’Amore è una condizione estrema e, forse, eterna.

Firma la scena Lino Fiorito, alla terza prova di collaborazione con la compagnia Scimone Sframeli, dopo Pali e Giù, per cui ha avuto il premio Ubu nel 2012.

La compagnia Scimone Sframeli è frutto del sodalizio artistico di Spiro Scimone (autore/attore) e Francesco Sframeli (attore/regista), entrambi messinesi.

In oltre vent’anni di attività, dal debutto – a Taormina nel 1994 –  dell’opera prima di Scimone, Nunzio, con la regia di Carlo Cecchi (Premio IDI 1994. Autori Nuovi; Medaglia d’Oro IDI 1995 per la Drammaturgia) è un esempio di compagnia teatrale che mette in scena un repertorio originale di drammaturgia contemporanea, diventato negli anni un punto di riferimento in Italia e all’estero.

I testi di Spiro Scimone sono stati tradotti in francese da Jean-Paul Manganaro e, poi, in inglese, tedesco, spagnolo e russo.

Negli anni la compagnia ha collaborato con registi, attori e scenografi tra i più importanti ed eccentrici del panorama nazionale. Alla regia, dopo Carlo Cecchi, ricordiamo Valerio Binasco e Gianfelice Imparato; tra gli scenografi un’artista come Titina Maselli e, ancora, Sergio Tramonti, Barbara Bessi e Lino Fiorito (premio Ubu, per la scenografia di Giù). Per il disegno luci ricordiamo l’indimenticabile Domenico Maggiotti e, negli ultimi anni, Beatrice Ficalbi.

Dallo spettacolo La busta, Francesco Sframeli ha curato direttamente la regia, mentre da La festa i personaggi dei testi di Scimone sono diventati tre e poi quattro. Altri attori hanno fatto parte della compagnia: Nicola Rignanese, Salvatore Arena e Gianluca Cesale.

(118)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.