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Provvidenza: un incubo per l’Arma dei Carabinieri. Ma un omuncolo non ne fa la Storia

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provvidenza grassiSe è vero che esistono date per la gloria di un corpo d’Arma come quello dei Carabinieri, quella di ieri, 29 gennaio 2014, è quella della vergogna anche se, va aggiunto, una mela marcia non fa  l’albero  malato. 
Ormai le conosce l’intera Italia le parole volgari, oscene, ciniche, di un militare dell’Arma, registrate dalla troupe della trasmissione di Rai 3 “Chi l’ha visto”, a Messina tempo fa per la scomparsa di Provvidenza Grassi.
E’ accaduto che al termine di una conversazione telefonica con Giovanni Grassi, avvenuta mesi fa, in cui un padre disperato per la scomparsa della figlia chiedeva notizie sulle ricerche ai carabinieri, il suo interlocutore in caserma, poggiata male la cornetta del telefono, si è lasciato andare a commenti cinici e volgari. ” Che rompic…ni questo” – è lo sfogo del carabiniere con un collega- e poi definisce “zoccola e puttana” la ragazza scomparsa. Ma quel padre ha sentito parola dopo parola. E non è il solo. Con lui ha ascoltato tutto anche il giornalista di Rai3, Giuseppe Pizzo, che gli era accanto ed era in possesso del microfono. E’ lui che registra tutte le offese, gli insulti, le volgarità formulate da un tutore dell’Ordine che invece di comprendere l”ansia e il dolore di un padre, lo deride. E deride anche una ragazza scomparsa da mesi. 

Quelle parole ieri sera le ha ascoltate l’Italia. Come giustificare quella battute da osteria davanti a chi ha visto dopo 6 mesi di ricerche la figlia cadavere? Come giustificarle davanti
all’Arma cui ha giurato fedeltà e impegno? Come giustificarle davanti a un magistrato che a questo punto, ovvio, si interrogherà sulla correttezza investigativa di chi, deputato
alle ricerche di una ragazza scomparsa da mesi, probabilmente ha preso alla leggera l’attività di indagine, certo che: << tanto, la “zoccola” si stava divertendo da qualche parte.>>  Ma soprattutto come giustificarle davanti al cadavere di Provvidenza, 27enne che forse- se regge l’ipotesi dell’incidente stradale sin qui sostenuta dagli inquirenti- sotto quel maledetto viadotto c’è rimasta parecchie ore in agonia e poteva anche essere
salvata.

E 6 mesi e 20 giorni dopo la sua scomparsa, a pochi giorni dal ritrovamento del suo cadavere ma a “giochi” ancora aperti” perchè tutto è possibile, è arrivato il tempo dei “SE” . SE avessero cercato bene nel tratto di strada più ovvio, quello che la riportava a casa, a S.Lucia sopra Contesse; SE avessero rastrellato la tangenziale ipotizzando l’evento più comune, un incidente, e avessero avvistato la targa di un’auto, quella per la quale erano state diramate le ricerche, attaccata a un guardrail danneggiato; SE avessero guardato sotto quel guardrail e avessero visto la Fiat 600, Provvidenza poteva essere salvata?
Troppi SE sin qui, ma adesso è arrivato il tempo delle risposte. Adesso ci sono periti,investigatori, patologi, magistrati al lavoro. Provvidenza dovrà avere pace e forse, tutti noi, dovremmo fare un passo indietro.

Infine, sarò impopolare ma lo dico, francamente non mi sento di attaccare tutta l’Arma dei carabinieri a causa di un omuncolo cui dovrebbe essere strappata la divisa addosso. Quella stessa divisa, ricordiamolo, in tante occasioni è stata indossata da eroi.

Patrizia Vita

 

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