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Operazione Fake. Presunti brogli elettorali alle amministrative di Patti: 93 rinvii a giudizio

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Tribunale pattiIl Gup del tribunale di Patti, Maria Pina Scolaro, ha disposto il rinvio a giudizio di 93 indagati della operazione Fake. Decisi, inoltre, 5 proscioglimenti totali e 8 parziali.
Tra i rinviati a giudizio, l’ex vice sindaco Francesco Gullo, la figlia, Maria Tindara Gullo, deputata nazionale del PD, Maria Pia Germanà, consulente del lavoro e consigliere comunale di San Piero Patti; Carmelo Lembo, commissario in congedo ed ex vice comandante della polizia municipale di Patti; Giuseppe Panzalorto, ispettore della polizia municipale; Pasqualino La Macchia, maresciallo della Guardia di Finanza in servizio a Messina, consigliere comunale e reintegrato dopo la sospensione; Filippo Tripoli, maresciallo dell’esercito in servizio a Messina e consigliere comunale; Giuseppe Foresti, ispettore della polizia municipale di Patti ed ex assessore al comune di Oliveri.
L’operazione “Fake” era scattata nel marzo 2013, ad opera degli uomini del commissariato di Patti, con 12 misure cautelari (7 arresti domiciliari e 5 obblighi e divieti di dimora) e 156 avvisi di garanzia. La Fake portò alla luce presunti brogli elettorali alle amministrative di Patti del 2011. Furono indagati, tra gli altri, l’allora neodeputata Maria Tindara Gullo, il padre, ex vicesindaco Cisco Gullo, e il cugino, consigliere provinciale Francesco Gullo. Tranne Maria Tindara Gullo, accusata di falso ideologico per un presunto cambio di residenza fasullo, per i restanti indagati, a vario titolo, le accuse furono: associazione finalizzata alla commissione di falsi e reati elettorali, truffa in danno di Enti Pubblici.
L’indagine avrebbe stabilito che alle elezioni amministrative del 2011, con la complicità di alcuni vigili urbani, parecchie persone non residenti a Patti, sarebbero state convinte a trasferirsi fittiziamente proprio nel Comune in fase di rinnovo politico, Patti, al fine di ottenere maggiori voti per i candidati a sindaco e al Consiglio comunale.
La Squadra Mobile e gli uomini del Commissariato di Patti, documentarono un avvenuto voto di scambio, con la complicità di funzionari comunali, tra i candidati indagati ed alcuni elettori.
Fu anche accertata una truffa ai danni dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione e della formazione Professionale.
A detta dell’accusa veniva attestata la regolarità di corsi che, o non si svolgevano, oppure, se esistenti, non erano frequentati da corsisti o dagli stessi docenti.
Ad oltre un anno dal terremoto giudiziario che sconvolse Patti, per 93 delle persone coinvolte è stato deciso l’avvio del processo al 9 gennaio 2015. Il gup ha invece prosciolto il consigliere comunale di Patti, Giovanni Franchina, per non avere commesso il fatto. Stessa motivazione per l’uscita dal procedimento di Daniela Tumeo, Maria Alessandra Scarcella, Katia Marabello e Michela La Cauza: erano accusate di truffa aggravata in concorso nella tranche di indagini relativa ai corsi regionali di Formazione.
Proscioglimenti parziali, invece, per Francesco Gullo, Maria Pia Germanà, Marcella Gregorio, Venera Genovese, Giuseppe Abbate, Domenico Pontillo, Manuela Vitale e Laura Zingale.

 

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