Dopo il Tribunale di Napoli è la volta del Tribunale di Messina. Una docente è stata ammessa in Gae ( Graduatoria Ad Esaurimento) nell’ambito della campagna al Giudice del Lavoro, degli Avvocati Delia e Bonetti, per ottenere l’ammissione in Gae di varie categorie di docenti: depennati, congelati, laureati in Sfp e diplomati magistrali.
“È una vittoria storica” riferiscono gli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, “giacchè condanne di questo tipo devono far riflettere il Miur sulla necessità di sanare la situazione per tutti i docenti nelle medesime situazione ed evitare un’emorragia di contenzioso e di condanne”.
Per l’avvocato Santi Delia “trattasi di una nuova breccia nel muro delle Gae; ora dopo questa apertura proseguiremo nella nostra battaglia per l’ingresso nelle Gae dei diplomati magistrali e di tutte le categorie da noi rappresentate. Il Tribunale, dopo la nostra vittoria dinanzi alle Sezioni Unite della Cassazione ha coraggiosamente ribadito la propria giurisdizione sulla materia delle Graduatorie ad esaurimento e ha accolto il nostro ricorso, condannando il Miur alle spese”.
Il piano de La Buona Scuola continua a non tenere conto dell’enorme contenzioso in atto e rischia, davvero, di restare inattuato.
Ecco alcuni passaggi della sentenza che rendono finalmente giustizia ad una categoria di docenti, quella dei congelati SSIS, che, per usare le parole dell’ex Ministro Gelmini, hanno “agli occhi di qualcuno, tre difetti: sono pochi, sono qualificati e hanno completamente ragione. Viene il sospetto che siano considerati da troppi come dei “figli di nessuno”.
Sulla vicenda dei congelati il Tribunale ripercorre le tappe delle storiche vittorie al Tar dei legali. Il Tar Lazio aveva infatti ritenuto “che il ricorso sia fondato nella parte in cui censura l’irragionevolezza e la disparità di trattamento, l’una predicata e l’altra generata dalle norme da ultimo invocate.
In particolare, tali aspetti emergono in modo evidente laddove si consideri che, nel definire la platea dei soggetti aventi pieno titolo all’iscrizione nella Gae, essa viene ristretta ai soli insegnati già iscritti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento in attesa del conseguimento del titolo, senza invece considerare la categoria – assimilabile sotto il profilo della provenienza e dell’equivalenza (dove non della prevalenza) curricolare – di coloro che, come la ricorrente, pur ammesse alla Ssis, non hanno potuto frequentarla per concomitante frequenza di un dottorato di ricerca (peraltro disciplinarmente omogeneo) e che sono rimasti in permanenza in tale condizione di “congelamento” per la successiva mancata attivazione delle stesse scuole (nella specie nell’a.a. 2008/2009).
Il tutto in un contesto nel quale, come dedotto dalla ricorrente, non era dato prevedere la data di attivazione dei tirocini formativi attivi, avvenuta nei fatti solo molti anni dopo e all’esito dei quali la stessa ricorrente ha conseguito l’abilitazione per le medesime classi di concorso nell’a.a. 2012/2013.
Aspetto quest’ultimo che accentua ancora di più la disparità di trattamento nel confronto tra ammessi alla odierna domanda di iscrizione, in quanto già iscritti con riserva anche ove, in ipotesi, ancora non abilitati, ed esclusi, come la ricorrente, ancorché ormai abilitati”.
“Infine, per ciò che concerne l’irragionevolezza della disposizione, risalta la mancanza di una chiara logica idonea, nello stabilire un asse di continuità tra SSIS e GAE, a fondare in modo ragionevole l’esclusione in parola come predicato necessario di quella premessa”.
Per l’avvocato Michele Bonetti “trattasi della prima breccia nel muro delle GAE mediante una coraggiosa decisione del Tar del Lazio, il quale ha ribadito la propria giurisdizione sulla materia delle Graduatorie ad esaurimento: si tratta di un precedente che, in tema di giurisdizione del Tribunale Amministrativo, rappresenta un vero e proprio spartiacque”.
I legali di “Adida (Associazione Docenti Invisibili Da Abilitare)” e “La Voce dei Giusti” invitano tutti i precari della scuola a non arrendersi e a continuare, tutti uniti e con entrambe le associazioni, nella battaglia.
Le prime tranches di ricorsi con scadenza 10 luglio sono già partiti, le nuove adesioni sono invece possibili (tanto per il Tar quanto per il Giudice del Lavoro) entro il 25 luglio.
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