L’ennesima blocco stradale degli abitanti di Fondo Saccà ha riacceso i riflettori sul degrado di Maregrosso. Un’area in cui da decenni insiste una baraccopoli che, secondo i progetti dell’amministrazione comunale, dovrebbe presto essere rimpiazzata da un parco urbano e da nuovi alloggi residenziali. Intanto, il quartiere a valle di via La Farina continua ad offrire cartoline degne del terzo mondo: topi, zecche, cumuli di immondizia e carcasse di cani circondano le fatiscenti abitazioni che ospitano decine di famiglie.
Ma basta addentrarsi tra i vicoli della favela per scoprire una realtà ancor più desolante. Tra le baracche svetta da anni lo scheletro di una struttura ormai abbandonata che avrebbe dovuto ospitare un centro commerciale. Lì c’è un container, di quelli che si usano per trasportare le merci, al cui interno vive una coppia di romeni. Una scatola di ferro che da mesi ospita due disperati nella totale indifferenza delle istituzioni. “Non abbiamo più i soldi per pagare l’affitto – spiegano – e cerchiamo di tirare avanti vivendo qui dentro. I nostri figli e nipoti sono in Romania, qui non avremmo come mantenerli”.
Niente acqua, luce e servizi sanitari. E di notte la zona diventa pericolosa tanto da spingere la donna a cercare rifugio all’istituto Cristo Re. E nel frattempo la Casa di Vincenzo. Inspiegabilmente.
Andrea Castorina
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