È di qualche giorno fa la decisione della commissione toponomastica di Palazzo Zanca di bocciare la proposta di Cambiamo Messina dal Basso di intitolare una via o una piazza alle vittime di femminicidio. Decisione espressa con la motivazione che un’iniziativa del genere non sia «il modo migliore per onorare le “Vittime di Femminicidio”» e duramente condannata già martedì scorso dal comitato Pari Opportunità di Cmdb.
«Riteniamo questo giudizio profondamente diseducativo, – scrive il gruppo Pari Opportunità sulla pagina Facebook – offensivo e smaccatamente incoerente rispetto a scelte analoghe».
Scelte analoghe, spiegano, come quella di intitolare, a Messina, una rotatoria alle vittime della strada e sul lavoro. «La nostra proposta– aggiungono– non è certo un caso isolato in Italia e anzi, abbiamo avuto come esempio quanto fatto in altre città, che hanno dedicato alle vittime di femminicidio una piazza (come a Siracusa e Priolo) o un giardino (Torino, Firenze, Bari, Potenza)».
È di ieri, mercoledì 15 novembre, invece, l’invito dell’assessore alla Toponomastica Federico Alagna e dell’assessore alle Pari Opportunità Nina Santisi a rivedere la decisione.«Anche Messina – affermano gli assessori– può e deve avere una piazza o via che onori la memoria di tutte le donne vittime di femminicidio, che hanno perso la vita per mano dei loro mariti, conviventi, fidanzati, uomini che ritenevano di esserne possessori e che perciò le hanno assassinate, sentendosi liberi di disporre delle loro vite».
«Si ritiene – concludono – che l’intitolazione di una piazza o una via abbia una forte valenza simbolica e rappresenti un monito alla memoria e un antidoto all’indifferenza».
Al coro si aggiunge, oggi, il CeDAV onlus (Centro Donne Antiviolenza di Messina), che esprime così la propria contrarietà nei confronti della decisione della commissione: «Non si rinviene quale motivazione plausibile sia stata posta alla base del diniego se non un generico dissenso. In tempi in cui la battaglia contro la violenza sulle donne si porta avanti su tanti fronti, anche con atti simbolici che incidono sulla cultura di una comunità e che modificano l’immaginario degli uomini e delle donne».
Il direttivo del CeDAV chiede, quindi, che la Commissione investita della questione ritiri, con immediatezza, il parere sfavorevole all’intitolazione della piazza alle vittime di femminicidio.
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Non è dedicando una piazza alle vittime che si pone un argine a questo orrendo tipo di omicidio. I sostenitori di tale ridicola proposta vadano nelle scuole a parlare ai ragazzi dell’immenso valore della vita umana magari iniziando col chiedergli di immaginare papà che toglie loro la mamma uccidendola.