Nuovo paradosso nella città dell’assurdo. A Faro superiore, in 21 vie mancano le targhe toponomastiche, così l’associazione culturale “Il Lanternino”, che da anni opera nel villaggio, nel 2007 si è fatta promotrice della collocazione di 42 targhe toponomastiche lungo le vie che ne sono prive.
«Dopo un iter lunghissimo – scrive Giuseppe Mancuso, presidente de “Il Lanternino” −, mille peripezie e tanti intoppi burocratici, nel marzo scorso, l’Associazione ha donato al Comune 42 targhe in ceramica, acquistate a proprie spese con l’impegno dell’Amministrazione comunale sa procedere alla materiale collocazione. Da allora ad oggi solo un valzer di uffici con il solito scaricabarile».
«La pratica – continua −, dopo alcuni mesi di letargo, per volontà del Direttore Generale è finita al dipartimento viabilità dove martedì si è svolta l’ennesima buffa e triste puntata che, però, ha fatto traboccare il vaso già colmo».
«Un funzionario del dipartimento viabilità – spiega Mancuso −, dinnanzi alle legittime domande dei rappresentanti dell’Associazione ha risposto: “Non abbiamo operai specializzati per questa attività. Gentilmente l’Associazione dovrebbe spiegare ai nostri operai come si attaccano le targhe”».
«Increduli per la risposta – prosegue −, ma tenaci i rappresentanti dell’Associazione vanno avanti e rivolgono la seconda domanda: “Bene, glielo spiegheremo noi. Che tempi ci sono per la collocazione?” Risposta: “Non saprei dirvi, penso per novembre/dicembre”».
«A chi legge si lascia ogni commento – aggiunge Mancuso −, limitandosi qui a dire che solo l’iniziativa “dal basso” non basta, serve anche dall’alto la volontà di migliorare le cose».
«Infine un suggerimento – conclude il Presidente de “Il Lanternino”−: se dovesse ripartire il travagliato mondo della Formazione sembra interessante proporre un corso in “appositore di targhe toponomastiche” pare che sia una specializzazione richiesta».
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