screen del video dell'hotspot per migranti di lampedusa, in sicilia

Video dall’hotspot per migranti di Lampedusa, Musumeci: «Condizioni disumane»

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«Ecco le condizioni dell’hotspot di Lampedusa accertate dalla nostra task force. Semplicemente disumane!» così il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci commenta lo stato del centro di accoglienza migranti dell’Isola, che mostra in un video condiviso poco fa, nella giornata in cui è fissato l’incontro con il Premier Giuseppe Conte proprio per discutere delle strategie da adottare per gestire i flussi in arrivo sulle coste della Sicilia.

Nonostante la sospensione da parte del Tar di Palermo dell’ordinanza di chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza siciliani impugnata dal Consiglio dei Ministri – sembrerebbe essersi aperto il fronte del dialogo tra governo regionale e centrale. Oggi, il Governatore Nello Musumeci incontrerà il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per una riunione “tecnico-operativa” riguardante la gestione degli sbarchi in Sicilia.

Ieri, a seguito della riunione della Giunta Regionale, Musumeci ha dichiarato: «Confidiamo che l’incontro con il presidente del Consiglio Conte, fissato per domani (oggi, ndr) a Roma a seguito della mia richiesta, possa essere il primo passo verso la presa di coscienza, da parte del governo centrale, di un lungo calvario vissuto dai migranti e dai siciliani, nell’indifferenza colpevole dell’Europa e per le gravi omissioni delle istituzioni statali».

Un paio d’ore fa, il Governatore della Sicilia ha condiviso sul proprio profilo Facebook un video girato nell’hotspot di Lampedusa.

https://www.facebook.com/nellomusumeci.page/posts/3204424516301598

«Adesso che si fa? – ha commentato Musumeci – Si dice che è realtà virtuale?  Purtroppo è la dimostrazione di quello che diciamo da tempo: i diritti umani vanno praticati, non predicati. Altrimenti è solo retorica. Retorica dell’accoglienza che tante volte diventa business dell’accoglienza. Io non sono disponibile a girarmi dall’altra parte. E della sicurezza sanitaria del territorio io sono e mi sento responsabile».

 

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