Viadotto Ritiro, la Toto sospende i lavori. Il CAS: «Un danno per i cittadini di Messina»

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Doccia gelata questa mattina per Autostrade Siciliane (e per i messinesi), la Toto Costruzioni ha comunicato con una lettera la sospensione dei lavori di viadotto Ritiro, a Messina, per presunte inadempienze da parte della stazione appaltante.

Dopo i disagi dei giorni scorsi a seguito dell’apertura del Bypass Baglio, propedeutica all’avvio della fase finale dei lavori di viadotto Ritiro, arriva lo “stop” agli interventi, direttamente dalla ditta esecutrice, la Toto Costruzioni. La comunicazione è arrivata ad Autostrade Siciliane con una lettera.

A commentare la vicenda, il presidente del CAS, Filippo Nasca: «Quanto comunicato dalla Toto Costruzioni è assolutamente inaccettabile – scrive in una nota. Le vicissitudini  e i problemi aziendali del gruppo Toto, con la revoca delle concessioni autostradali della A24 e A 25 e il complesso contenzioso con lo Stato, i ritardi nei pagamenti agli operai nei cantieri per Rfi, non possono essere ribaltate con una semplice lettera su Autostrade Siciliane e sulla città di Messina, che sta pagando da anni un prezzo troppo alto per questi lavori, che pure hanno permesso di scongiurare una situazione di potenziale pericolo del vecchio viadotto».

«La Toto Costruzioni – aggiunge Nasca – ha precise responsabilità sui ritardi nel completamento dell’opera, e le accuse di insolvenza nei confronti del Consorzio sono del tutto infondate e peraltro smentite dai fatti. Il Consorzio, pur con le difficoltà di una difficile e complessa situazione finanziaria ereditata dalla nuova governance, è riuscita persino ad anticipare nelle scorse settimane con proprie risorse  i ristori del caro materiali per alcune commesse».

«La Toto – conclude il Presidente del CAS – sembra ignorare che il tema dei lavori sul Ritiro non è un semplice problema contrattuale. È una delicata questione di ordine pubblico, perché ogni ulteriore ritardo nel completamento del viadotto è un danno per i cittadini di Messina, per il turismo della Sicilia, e rischia di fare pagare un caro prezzo in termini economici all’intera Regione. È anche un’emergenza di protezione civile. Convocheremo la società per avere risposte immediate sulla ripresa dei lavori».

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