Nuova mattinata trascorsa in tribunale per Cateno De Luca. Il neo deputato all’ARS, dopo la fine del suo interrogatorio di garanzia, si è fermato qualche minuto con i giornalisti. A parlare della sua situazione giuridica però, è stato il suo difensore: l’avvocato Taormina.
Dure le sue parole. Ha parlato di complotto, perchè soltanto così si può definire l’arresto di Cateno De Luca, avvenuto due giorni dopo la sua elezione all’Assemblea Regionale Siciliana. Complotto di cui conosce già nomi e cognomi degli organizzatori, che presto verranno denunciati.
Una vicenda che non può essere definita normale in un paese civile come l’Italia, dichiara l’avvocato Taormina, che conclude con una frase infelice rivolta ai giornalisti: «Poi vi lamentate che vi danno le testate. Cercate di essere solleciti all’interesse dei cittadini».
Un’affermazione che si rifà in modo chiaro all’aggressione subita ad Ostia dagli inviati di “Nemo – Nessuno Escluso”, il giornalista Daniele Piervincenzi e il film maker Edoardo Anselmi, aggrediti due giorni fa durante un’intervista.
Non si è fatta attendere la replica dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Il presidente Giulio Francese, infatti, afferma che: «Giustificare il ricorso alla violenza è sempre un’affermazione grave ma lo diventa ancora di più se può essere il modo di legittimare i tentativi di intimorire la stampa e limitare la libertà d’informazione».
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