Foto realizzata con drone dello Stretto di Messina

“Vamos a la playa”: l’idea per un’estate sicura sulle spiagge di Messina

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Foto realizzata con drone dello Stretto di MessinaCambiamo Messina dal Basso propone “Vamos a la Playa”, una serie di proposte per salvaguardare l’estate che potrebbe «trasformarsi in un incubo». L’idea si rifà alla campagna “Mare Negato” – sempre di CMdB – per poter beneficiare delle spiagge di Messina, mantenendo il distanziamento sociale e le misure previste dall’emergenza coronavirus.

Da pochi giorni, siamo entrati ufficialmente nella cosiddetta fase 2, step successivo alla reclusione forzata. Una semilibertà – mettiamola così – che dovrebbe accompagnarci fino al 18 maggio, secondo le disposizioni ministeriali.

A preoccupare la comunità messinese, è anche la stagione estiva, periodo molto atteso in città. Proprio per questo Cambiamo Messina dal Basso lancia la campagna “Vamos a la Playa”, avanzando proposte in tema di spiagge e mare.

Vamos a la Playa – il progetto di Cmdb per l’estate di Messina

Quella di Cambiamo Messina dal Basso non è la prima iniziativa per rilanciare la prossima stagione balneare. Già architetti e creativi hanno messo in campo soluzioni – nel rispetto del distanziamento sociale – per poter andare in spiaggia.

Le proposte contenute in Vamos a la Playa verranno inviate alle autorità competenti – Governo Nazionale e Regionale, Amministrazione locale – «affinché – si legge nella nota – possano tradursi in provvedimenti concreti per rendere la prossima estate libera, serena, sicura.»

Le proposte di Cambiamo Messina dal Basso si collegano alla campagna Mare Negato e «partono dalla considerazione che abbiamo la fortuna di possedere un litorale molto esteso, che ci permette di mantenere le necessarie distanze di sicurezza senza subire ingiustificate compressioni della nostra libertà.»

I primi punti della campagna Vamos a la Playa:

  1. Provvedere immediatamente alla pulizia delle spiagge, per la quale si è già in ritardo.
  2. Liberare tutti gli accessi alle spiagge libere, anche smantellando eventuali chiusure abusive, per garantire maggiori tratti di litorale che consentano di mantenere il distanziamento previsto.
  3. Favorire la corretta fruizione delle spiagge libere, fornendo tramite cartellonistica tutte le indicazioni necessarie sui comportamenti da tenere in spiaggia (posizionamento ombrelloni, distanziamento fisico, misure igieniche).
  4. Prevedere la presenza di bagnini.
  5. Assicurare l’installazione di docce e la raccolta quotidiana dei rifiuti per garantire il mantenimento di condizioni igieniche adeguate al particolare momento.

Rispetto ai lidi balneari, Cambiamo Messina dal Basso, chiede – inoltre – che i gestori vengano economicamente agevolati con l’esonero dal pagamento di oneri quali Tari, Siae, canone.

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  1. Déjà vu
    Da sessanta anni, ad inizio stagione, leggo di questo problema, molti nel tempo hanno tentato di risolverlo ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
    Oggi Cmdb lo ripropone con proposte concrete, onore al merito.
    Citando un personaggio del compianto Nino Manfredi “fussi ca fussi la volta bona”.
    Agli amici di Cmdb mi permetto di dare alcuni suggerimenti che vorranno, spero, valutare:
    – la pulizia venga effettuata con trattori agricoli trainanti appositi puliscispiaggia che effettuino anche la cernitura della sabbia;
    – non si utilizzino più pale meccaniche che rimescolano la sabbia e la livellano, fino ad oggi questo sistema ha solo nascosto la sabbia sotto il tappeto;
    – in spiaggia sia consentito fumare solo sigarette elettroniche (le cicche inquinano);
    – siano indicati e delimitati tratti di spiaggia per i proprietari dei cani ed i nostri amici a quattro zampe ( capisco che questo potrà fare storcere il naso a qualcuno ma è giusto avere rispetto per quanti soffrono di cinofobia o per quanti ne hanno semplicemente fastidio).
    Quanto a dotare l’intera costa di docce credo sia cosa troppo onerosa per potere essere attuata, una doccia la si può fare a casa al rientro.
    Grazie a Cmdb per la iniziativa intrapresa.

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