La aspettavate da un anno, l’avevate progettata nei minimi particolari, sognata d’inverno davanti al termosifone.
E’ stato il pensiero che vi ha fatto andare al lavoro ogni lunedì mattina: “Tanto tra 6 mesi vado in vacanza”. L’avete prenotata e, finalmente, si parte.
Ma il sogno, a volte, ci mette poco a diventare incubo. Quella che doveva essere una vacanza perfetta, rilassante o avventurosa, poco importa, potrebbe trasformarsi nel peggiore viaggio della vostra vita.
Avete prenotato un hotel aspettandovi una stanza perfetta, un letto comodo ed un bagno pulito e vi siete ritrovati in uno “sgabuzzino” con angolo wc? Oppure le informazioni su degli eventi erano imprecise e approssimative e non avete potuto goderne come previsto? Il “tutto incluso” non includeva davvero tutto e vi siete trovati in difficoltà?
Tanti possono essere i motivi di quella che si definisce “vacanza rovinata”.
In quella che sembra una definizione semplice, da racconto agli amici, si cela invece una definizione più formale, per “vacanza rovinata” si intende, infatti, il “disagio psicofisico da mancata realizzazione di una vacanza programmata”. E’, giuridicamente, “quel pregiudizio al benessere psichico materiale che il turista soffre per non aver potuto godere in tutto o in parte della vacanza quale occasione di piacere, svago e riposo, essendo la stessa intesa come periodo di rigenerazione delle proprie energie psico-fisiche”. Insomma, in poche parole: un danno.
Ma i cosiddetti “contratti di viaggio”, quello che in pratica ognuno sottoscrive prenotando una vacanza, hanno una specifica normativa che li disciplina. Se avete prenotato un pacchetto turistico, (crociere/vacanze tutto compreso, vale a dire quelli che ricomprendono almeno due tra i seguenti elementi: trasporto, alloggio, servizi in corso di viaggio), il Codice del Turismo prevede la possibilità di accordare al turista un risarcimento del danno da vacanza rovinata.
Ma facciamo un esempio: la sistemazione in una data struttura alberghiera con determinate caratteristiche, il volo di andata e ritorno con una determinata compagnia ed un piano voli predeterminato, guida turistica e/o autoveicoli per le escursioni: in linea generale, se uno dei servizi che il tour operator si era impegnato a prestare manca in tutto o in parte, se viene eseguito con modalità diverse rispetto a quanto previsto nell’offerta o nel contratto, l’organizzatore è tenuto a risponderne. In ogni caso, infatti, il tour operator è responsabile dei terzi prestatori dei servizi compresi nel programma di viaggio.
Il mancato godimento della vacanza è un danno e legittima il turista a richiedere il risarcimento.
Il danno è di due tipi: quello economico (gli esborsi ulteriori sostenuti dal viaggiatore) ed il danno morale dovuto alla delusione ed allo stress subiti a causa del disservizio.
Ci sono numerose sentenze in merito, e tutte sostengono che il turista ha diritto ad un risarcimento. Addirittura, una sentenza della Cassazione ha fatto un ulteriore passo in avanti, ritenendo sufficiente la prova fornita dai turisti circa l’inadempimento dell’operatore turistico e, in conseguenza di ciò, ha accolto anche la richiesta di risarcimento del danno morale (oltre a quello patrimoniale) senza ulteriori prove o accertamenti: è solo il “sentire” del turista che conta.
Come fare per ottenere un risarcimento?
Il consumatore dovrà fare un reclamo immediatamente (mandando subito un fax o una Pec all’agenzia di viaggi o al tour operator) contestando la prestazione non conforme al contratto. Questo per consentire all’agenzia e all’operatore di porre rimedio tempestivamente. Successivamente, una volta rientrato, se non è stato posto rimedio, si dovrà procedere con reclamo formale per raccomandata a/r, chiedendo anche i danni.
Il turista può sporgere reclamo anche mediante l’invio di raccomandata o di altri mezzi che garantiscono la prova dell’avvenuto ricevimento, all’organizzatore o all’intermediario, entro dieci giorni lavorativi dalla data di rientro nel luogo di partenza.
Tracciate le strade per ottenere un risarcimento, l’augurio è quello di non averne alcun bisogno e di godersi la vacanza.
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