Questa mattina Pietro Navarra ha reso ufficiali le sue dimissioni da Rettore dell’Università degli Studi di Messina: «Lo ritengo un atto doveroso – ha dichiarato – nel rispetto dell’istituzione che ho avuto l’onore di rappresentare, per evitare qualsiasi genere di strumentalizzazione connessa alla mia candidatura alle prossime Elezioni Politiche».
Nel lasciare la guida dell’Ateneo peloritano, dopo l’annuncio della settimana scorsa, l’ormai ex Rettore ha indetto una conferenza stampa, tenutasi stamattina, durante la quale ha stilato, in un’aula gremita di giornalisti e colleghi, un dettagliato bilancio dell’esperienza e dei risultati di questi quasi cinque anni.
È stato un percorso lungo e non privo di ostacoli e di errori, ma anche produttivo e soddisfacente: «Ritengo di lasciare l’Università in una condizione senz’altro migliore rispetto a quella trovata al momento del mio insediamento» ha affermato Navarra.
«L’Università, in questi anni, è stata governata seguendo un filo conduttore e una strategia condivisa – ha continuato il Professore. L’identità dell’azione di governo è stata ben chiara, come anche gli obiettivi da portare, con frutto, a termine. Abbiamo puntato con decisione sul riconoscimento e la valorizzazione del merito e sul rispetto delle regole, riuscendo così a ottenere visibilità, ma soprattutto risultati concreti».
Pietro Navarra ha così commentato i risultati ottenuti da un punto di vista economico: «È stato risanato il bilancio. L’Università ha in corso investimenti per un totale di circa 61 milioni di euro, a cui vanno sommate le importanti cifre stanziate per il Policlinico universitario».
Tra i diversi passi avanti ricordati nel corso della mattinata, l’incremento del 25% delle immatricolazioni, rilevato negli ultimi due anni, che ha permesso all’Ateneo di registrare una delle migliori performance del Centro-Sud, insieme a Salerno.
«Unime ha così rappresentato, in questi ultimi anni, un polo d’attrazione importante sia a livello nazionale che internazionale – ha dichiarato Navarra – portando docenti e studenti originari di più parti dell’Italia e del mondo qui a Messina». Il Policlinico, per esempio, ha ospitato professionisti e medici provenienti da Roma, Ferrara, Milano, Padova e da paesi esteri. È aumentato il numero di studenti stranieri intenzionati a svolgere nella città dello Stretto il l’intero percorso accademico.
«Abbiamo ottenuto ottimi risultati anche a livello della ricerca in ambito nazionale – ha specificato poi l’ex Rettore. Dal 2013 a oggi è stato fatto un salto che ha permesso al nostro Ateneo di classificarsi al primo posto nel miglioramento della qualità della ricerca prodotta in Italia».
Nel congedarsi, Pietro Navarra ha ricordato, infine, l’impegno dell’Università sul fronte della legalità, con la messa in forma di un piano anti-corruzione. L’ex Rettore ha poi concluso il suo discorso, non privo di momenti di commozione, delineando le caratteristiche che il suo successore dovrebbe avere: «Per fare il rettore occorre capire come funziona un’università, essere un professore a tutti gli effetti, qualcuno che insegna e fa ricerca, che ha rapporti internazionali. Chi manchi di queste caratteristiche non sarebbe in grado di mandare avanti l’Ateneo».
Per il futuro dell’Università, in conclusione, prima dei ringraziamenti, si dichiara tranquillo circa la scelta del futuro rettore: «Perché mi fido dei miei colleghi, perché so che hanno capito che tipo di università serve a loro e alla città di Messina»
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