cisal sacs incontra Musolino e Scattareggia

Un albo comunale per i musicisti professionisti: la proposta di SACS CISAL

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Il Sindacato Arte Cultura Spettacolo ha tirato in ballo l’idea di creare un albo comunale per i musicisti e un confronto con l’Amministrazione comunale. L’obiettivo dell’albo sarebbe quello di garantire l’occupazione di chi vive di questo lavoro.

«L’emergenza coronavirus – afferma il segretario provinciale Clara Corcè – ha fatto emergere la fragilità del comparto, che oggi più che mai ha bisogno di supporto e regole certe per gli ingaggi. La proposta è quella di istituire un albo comunale – che dovrebbe essere di riferimento anche per i gestori dei locali nei quali si fa musica dal vivo – nel quale inserire i professionisti del settore.

Artisti che ogni giorno pagano sulla propria pelle non solo l’indifferenza delle istituzioni verso un settore fondamentale come la musica, ma anche la concorrenza scorretta di chi fa un altro lavoro e si trasforma in musicista per hobby, magari a 30 euro a sera.»

Un albo per i musicisti di Messina

Già a livello nazionale, la CISAL SACS sta lavorando per dare vita a uno statuto per tutelare i musicisti. «Siamo consapevoli – spiega la Crocè – che l’emergenza coronavirus non si è conclusa e che non ci sono certezze reali rispetto a quando si potrà riprendere a fare musica dal vivo o concerti.

Però, dopo decenni di assoluta deregolamentazione, è indispensabile dare delle risposte a questi lavoratori che lavorano con serietà e che troppo spesso sono messi da parte a favore di chi pratica la musica come hobby. I musicisti non sono figli di un dio minore e devono avere la stessa dignità degli altri lavoratori, con regole che tutelino la loro professionalità e garanzie contrattuali

Il confronto con il Comune di Messina

La proposta – avanzata dal Sindacato – è stata accettata dagli assessori Musolino e Scattareggia. L’idea dell’albo comunale è quella di mappare i musicisti presenti a Messina. Da utilizzare non solo dal Comune di Messina ma anche per rilanciare i settori dell’intrattenimento musicale e della ristorazione.

«Per i gestori dei locali che decidono di scritturare o ingaggiare gli artisti che si vogliono esibire, la creazione dell’albo comporterebbe degli innegabili vantaggi perché i clienti non andrebbero solo a cenare o a bere ma avrebbero anche la possibilità di assistere a un intrattenimento musicale professionale. Contestualmente, l’artista sarebbe finalmente tutelato grazie a un contratto regolare».

In modo particolare, durante l’incontro tra il sindacato e l’Amministrazione, sono state chieste maggiori sicurezze per gli orchestrali e i tecnici del Teatro Vittorio Emanuele. «Il proprietario del Teatro Vittorio Emanuele è il Comune – spiega Crocè – che, dopo molti anni, con l’amministrazione De Luca ha ripreso a versare il contributo annuo. Quindi, se l’Ente Teatro vuole continuare a usufruire di spazi e denaro pubblico deve far lavorare musicisti e maestranze. Diversamente, pretenderemo dal sindaco che ritiri dal Consiglio di Amministrazione i due componenti che sono espressione di Palazzo Zanca».

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