Niente stipendi a Pasqua per i dipendenti di Messina Social City. A diffondere la notizia sono Pippo Calapai e Laura Strano dell’organizzazione sindacale Uil-Fpl, in una nota in cui denunciano la scarsa gestione amministrativa e contabile della neonata partecipata a capo dei servizi sociali.
«Per le festività di Pasqua – raccontano i due sindacalisti – non hanno potuto fruire della legittima retribuzione, né dalla Cooperativa precedentemente affidataria dei servizi che motiva con il mancato pagamento di tutte le fatture da parte del Comune, né dalla Messina Social City che avrebbe dovuto pagare gli stipendi entro il 19 aprile, in quanto il 20 cade di sabato».
La situazione, secondo quanto riportato dal sindacato, sarebbe anche più complessa per molti lavoratori che – complice il passaggio dal precedente sistema delle cooperative a Messina Social City – non riceverebbero lo stipendio dal 20 gennaio, rendendo molto difficile svolgere il lavoro quotidiano visto che «coloro che svolgono attività domiciliare si vedono costretti ad anticipare le spese di trasporto».
Il problema era stato già sollevato, la settimana scorsa, dal consigliere comunale Libero Gioveni che si chiedeva come fosse possibile che la partecipata – nonostante avesse oltre un milione di euro nelle casse – non avesse ancora provveduto a saldare i primi stipendi degli operatori sociali.
«Evidenziamo che la Messina Social City non è una cooperativa – continuano Calapai e Strano – ma una società partecipata pubblica che si deve attenere doverosamente a quelle che sono le regole che disciplinano gli enti pubblici. Infatti, al di là dell’eventuale ‘rodaggio’, le società e gli enti pubblici funzionano secondo regole ben definite e un’organizzazione amministrativa con competenze e responsabilità ben individuate. Lo abbiamo già detto con riferimento all’assurda clausola inserita nei contratti di lavoro che impone la segretezza assoluta sui regolamenti e nessuno si è preoccupato di chiarire agli operatori, che invece hanno diritto a essere formati su queste tematiche importanti».
Uil-Fpl sostiene dunque che alla base di tutto ci sia un problema organizzativo e gestionale della società che dalla sua costituzione lo scorso 18 dicembre, risulta ancora: «senza una mappatura dei bisogni che consenta ai cittadini l’accesso al servizio, senza un’organizzazione amministrativa e contabile e senza una corretta gestione amministrativa interna e dei servizi rispettosa dei principi di imparzialità e trasparenza».
«La Uil-Fpl – continuano i due sindacalisti – pur condividendo l’internalizzazione dei servizi che ha consentito a 540 lavoratori di avere un contratto a tempo indeterminato con le garanzie derivanti dal rapporto pubblico, non può non rilevare le criticità oggettive, come il mancato pagamento delle retribuzioni. Così come ha sempre fatto anche quando il servizio era gestito dalle cooperative, rammentando che al datore di lavoro spetta la gestione e al sindacato il diritto-dovere di rilevare criticità, senza per questo esser tacciato di ostruzionismo e rammentando che la commistione di interessi tra datore di lavoro e il sindacato in Italia è considerata ancora grave violazione di legge».
Il sindacato, portando alla luce i disagi vissuti dai numerosi dipendenti di Messina Social City, si augura che gli stipendi siano erogati al più presto e che si provveda, con la stessa rapidità, a rendere più efficiente la gestione della società partecipata così da evitare ulteriori problemi in futuro.
Aggiornamento (24/04/2019 15:00): i responsabili di Uil-Fpl Messina ci informano che, dopo i ritardi e le varie segnalazioni, i dipendenti di Messina Social City hanno percepito nella giornata odierna gli stipendi maturati.
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