tn bolla

Tutto ciò che serve alla Casa Portuale: l’elenco del Pinelli

Pubblicato il alle

2' min di lettura

tn bollaOggetti di uso quotidiano, competenze e idee: è ciò che chiedono gli attivisti del Pinelli ai cittadini volenterosi di farsi coinvolgere, e dare il proprio contributo,  in questa nuova azione di recupero dei luoghi abbandonati in città. Il 25 Aprile, infatti, ha rappresentato anche il giorno della liberazione all’insegna dell’autorganizzazione: alle 12.00 gli attivisti hanno riaperto la Casa del Portuale, di via A. Valore 39. Per valorizzare la sede sono tuttavia necessari una serie di interventi che richiedono materiali di vario genere: concreti e “astratti”. Variegato l’elenco di richieste del Pinelli, e chi più ne ha più ne metta ma solo se spinto da spirito d’iniziativa e buone ragioni, tra queste figurano:  «corpi, braccia, gambe; idee per rendere più accogliente lo spazio; decespugliatori; contagio; secchi per strizzare e moci; scope e palette;buone pratiche;aspirapolvere;detersivi; cibo per pranzo;buone intenzioni;guanti;competenze in elettricità;creativi per ridisegnare la facciata; un po’ di musica; desiderio di aut organizzarsi;attrezzi da giardino; competenze in “idraulica”; proposte artistiche; proposte laboratori;potere del subconscio; diffusione di questo elenco aperto». L’ex Casa del Portuale è stata la sede della Cooperativa Italia che ha operato per un secolo nel settore della movimentazione merci del porto della città. In seguito al cambiamento delle tariffe e alla delocalizzazione delle attività, sintomi e conseguenze della globalizzazione neoliberista, la cooperativa è arrivata al collasso e ha avviato le procedure di mobilità per 31 lavoratori. Questo  spazio liberato si colloca all’interno di un’area che interessa i Magazzini Generali, parte della Dogana, ex Silos Granai e Mercato Ittico. 

(68)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.