Ancora scandali, ancora parentopoli, ancora Messina sotto i riflettori dei programmi nazionali. La nostra città non si fa mancare nulla! Mai un’eccellenza, però, sempre magagne nascoste come un mucchietto di polvere sotto il tappeto. E prima o poi a qualcuno verrà comunque voglia di sollevarlo quel tappeto, per dare una ripulita. A Novembre, la trasmissione quotidiana di Rai 3 “Codice a Barre”, condotta da Elsa Di Gati, è sbarcata in città per far luce sulle cause del surplus di feretri nel deposito del Cimitero Monumentale. Agli inizi di Dicembre, sempre Rai 3, questa volta però è toccato alla trasmissione d’inchiesta “Report”, si è occupata dello scandalo Formazione. Ora, invece, cambio di staffetta, ci ha pensato Mediaset, con il programma di Italia 1, “Le iene”, a “curiosare” tra le pieghe dell’Università per capire cosa sta accadendo con “l’affare parentopoli”. Diamo comunque a Cesare quel che è di Cesare: la Rai, esattamente Rai 2, c’era già stata a Messina, nel non lontano 2008, quando la trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro si era occupata sempre dello scandalo “Parentopoli”. Ma allora? Niente da fare, le cose non sono cambiate di una virgola e mentre molti, quelli che occupano le giuste posizioni, naturalmente, si scambiano favori e aprono le porte del “paradiso” lavorativo a figli, amici e parenti, ci sono gli altri, quelli che si imbarazzano, quelli che si impegnano veramente e poi si vedono trattati, dal resto d’Italia, come coloro che tanto “vengono dall’Università di Messina”. E, ieri sera, Pablo Trincia nel suo servizio per le Iene, ha fatto un giro nelle Facoltà di Giurisprudenza, Veterinaria, Economia e Commercio, Medicina, notando come tra associati, ricercatori, ordinari non sia improbabile, anzi è la norma, trovare qualche “figlio di”. Non è passata inosservata neanche la condanna al Rettore Tomasello, che, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera al corpo docente dell’Ateneo per annunciare… le sue non dimissioni. Decisone, questa, che ha particolarmente amareggiato il Comitato No.Proroga.Rettori che per tutta risposta ha ribadito invece la necessità che lo stesso si sollevi di sua spontanea volontà dall’incarico. Intanto sul web gira una petizione: “Presa di distanza dalla lettera del Rettore Unime”. Sintomo, questo, che gli studenti proprio non ci stanno. Questi ultimi sicuramente avrebbero preferito che la meritocrazia, una volta per tutte, da semplice teoria diventasse pratica comune.
Giusy Gerace
Ecco il link del servizio:
http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/375224/trincia-parentopoli-universitaria.html
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