Creare tre sovrappassi pedonali, uno ogni chilometro, sul viale Giostra, per ridurre il rischio di incidenti che coinvolgano i passanti: questa la proposta contenuta all’interno del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), illustrato ieri a Palazzo Zanca nel corso di un forum aperto alla cittadinanza.
Facciamo un passo indietro. Cos’è il PUMS? È un Piano decennale che l’Amministrazione, previa approvazione del Consiglio Comunale, intende adottare al fine di creare una mobilità più sostenibile, da un punto di vista ambientale e di sicurezza, per la città di Messina. Va di pari passo col PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) e prevede tutta una serie di misure come la creazione di piste ciclabili, isole pedonali, zone ZTL e azioni che possano rendere la viabilità più sicura.
Proprio qui si innesta il punto riguardante il viale Giostra. Il PUMS, infatti, ha analizzato i dati sull’incidentalità per le strade di Messina tra il 2011 e il 2019. L’analisi vede «un’elevata ed anomala concentrazione di 7 incidenti mortali in viale Giostra». Si passa quindi ad esaminare il viale che dallo svincolo dalla galleria Jachiddu arriva fino a viale della Libertà e tutti gli attraversamenti presenti. Nel dettaglio, sui circa 3 chilometri presi in esame, ci sono 23 attraversamenti pedonali a precedenza e 5 coppie in corrispondenza di intersezioni regolate da semafori. Mediamente, si legge nel PUMS, il distanziamento tra due attraversamenti consecutivi è di circa 100 metri.
Poi, una carrellata delle immagini degli attraversamenti in cui sono avvenuti i 7 incidenti mortali: all’altezza del distributore Eni, angolo via Abetone; poco più a valle di via Scudieri; all’incrocio con viale Regina Elena; all’altezza via del Duca e via Savonarola; all’incrocio con via Garibaldi; all’incrocio con viale della Libertà.
Per risolvere questa situazione, all’interno del PUMS si propone quindi la creazione di tre sovrappassi pedonali, uno ogni chilometro. Il progetto potrà essere uguale per tutti e tre, ma dovrà essere «ben studiato dal punto di vista architettonico per evitare che produca un impatto visivo negativo».
Questo però, si legge nel documento, non basta. Occorrerà anche rendere più sicuri gli attraversamenti a raso. In particolare, su questo punto, nel PUMS: «Si ritiene che, nel lungo tratto omogeneo caratterizzato da unica carreggiata a due corsie per senso di marcia, la realizzazione di isole salvagente rompitratta possano costituire elementi singolari pericolosi per la circolazione veicolare e pertanto si propone la realizzazione di uno spartitraffico continuo assiale di modesta larghezza che viene adeguatamente incrementata in corrispondenza dell’attraversamento pedonale a discapito della larghezza delle corsie di marcia: tale restringimento della carreggiata dovrà essere ben segnalato anche nelle ore notturne da illuminazione specifica. L’intervento di allargamento dello spartitraffico potrà essere applicato in corrispondenza degli attraversamenti pedonali anche più a monte dove le carreggiate sono già attualmente quattro o due: risultando presente lo spartitraffico centrale tra i due sensi di marcia in ambedue i casi non risulterà necessario prevedere ulteriori spartitraffico».
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