Trasporti ferroviari. Malaponti: “10 mld per il triangolo Me-Ct-Pa. E il resto della Sicilia?”

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La viabilità in Sicilia è oggetto di discussioni da anni. La continuità territoriale ancora appare, per molti, un miraggio. Che i trasporti si realizzino su strada o su rotaia c’è ancora molto da fare.

E molte sono le perplessità espresse dal Comitato Pendolari Siciliani, che, in una nota a firma del rappresentante, Giosuè Malaponti, fanno il punto su tutto ciò che è ancora poco chiaro, a loro avviso, e su quanto si sta facendo e si deve fare per i trasporti ferroviari in Sicilia.

“Ancora lanci di stampa su opere siciliane che da decenni non hanno ancora visto la loro realizzazione. Si stanno trascurando tutti gli investimenti in infrastrutture ferroviarie e si sta pensando alla sola opera della Palermo-Catania-Messina con una spesa di 8/10 miliardi – scrive Malaponti -. Siamo convinti che se questi miliardi venissero spalmati su tutta la rete ferroviaria siciliana cambierebbero certamente il volto infrastrutturale della Sicilia”.

“Abbiamo detto più volte – spiega – che alla Sicilia non serve l’alta velocità ma la giusta velocità con un sistema ferroviario moderno e veloce. Con la stessa cifra stanziata per la sola Palermo-Catania-Messina, si potrebbero ammodernare e velocizzare le seguenti tratte: la Trapani-Palermo (Alcamo-Trapani via Milo chiusa da oltre 2 anni); il completamento del raddoppio tra Castelbuono-Patti sulla dorsale tirrenica; il completamento del raddoppio sulla dorsale ionica Giampilieri-Fiumefreddo; il completamento del raddoppio Catania Ognina-Catania Centrale (da circa 8 anni); l’interramento della stazione di Catania; la velocizzazione della Catania-Siracusa; la velocizzazione della Siracusa-Modica-Ragusa-Gela-Caltanissetta; il collegamento con gli aeroporti di Fontanarossa e Comiso”.

“Queste sono le opere che – secondo Malaponti – con i finanziamenti previsti dallo “Sblocca Italia” potevano definitivamente cambiare il volto infrastrutturale della Sicilia”.

“Invece si vuole a tutti i costi investire sui collegamenti delle tre città, lasciando mezza Sicilia senza alcuna possibilità di avere una mobilità ferroviaria efficiente ed efficace. La nota del commissario Elia si commenta da sola: ‘Il costo complessivo della linea Napoli-Bari è stimato in circa 6 miliardi di euro, di cui 3 già stanziati, quello della Palermo-Catania-Messina è di circa 8,9 miliardi di euro, di cui 830 milioni di euro già stanziati’. Perché sulla Napoli-Bari – si chiede il Comitato – è già stato finanziato il 50% dell’opera mentre sulla Palermo-Catania-Messina appena il 10 per cento?”

“Ma la cosa più interessante – continuano – sono i tempi dell’eventuale percorrenza: ‘A regime, Catania sarà raggiungibile da Palermo in 1 ora e 44 minuti e da Messina in 43 minuti’ (Elia). Una domanda ci sorge spontanea, al momento i fondi previsti sono 120 milioni sul nodo di Catania, 322 milioni sulla Catenanuova-Raddusa-Agira e 412 sulla Bicocca-Motta-Catenanuova il restante 90% degli 8,9 miliardi quando verranno finanziati?”

Tante le domande del Comitato Pendolari Siciliani: “Quali sono i tempi di realizzazione? E le altre città con quali mezzi e con quali tempi di percorrenza raggiungeranno il triangolo Palermo-Catania-Messina?”

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