Tra i luoghi “segreti” di Torre Faro, consegnata al Comune la strada che collega via Margi a via Circuito

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Un affaccio su una zona suggestiva e poco conosciuta della città dello Stretto: è stata consegnata nelle scorse ore al Comune di Messina la nuova strada di collegamento tra via Margi e via Circuito. Il sindaco, Federico Basile: «Una strada che permetterà una fluidificazione di traffico e che può portare a uno sviluppo di una parte di territorio ancora non valorizzata».

Taglio del nastro a Torre Faro, a pochi passi dal famoso chiosco della calia. Si è svolta questa mattina, alla presenza del sindaco Federico Basile, del vicesindaco Salvatore Mondello e dell’assessore Massimo Finocchiaro, la cerimonia di consegna da parte della ditta Ganzirri Residence s.r.l., della nuova strada di collegamento tra via Circuito e via Margi. La strada, cui si accede da via Glauco, collega le due vie, è a senso unico e mira a decongestionare il traffico per i residenti che vi abitano tutto l’anno, ma anche per gli stagionali. Si tratta di un progetto che parte dal 2014, ma che, per lungaggini burocratiche, ha visto la luce solo oggi. L’Azienda

A spiegare Vincenzo Vinciullo, titolare della Ganzirri Residence s.r.l.: «Abbiamo richiesto al Comune di Messina di darci questa striscia di terreno – ci spiega –, a condizione che avremmo fatto tutto gratuitamente. Ci siamo occupati della strada, ma anche della segnaletica stradale. E cambia anche la viabilità, perché adesso la via Margi è tutta a senso unico. Considerate che la via Margi è circa 3,50 metri, nel momento in cui si incontravano due macchine diventava un vero problema». Com’è nato il progetto? «Da una petizione popolare – chiarisce Vinciullo –, sono andato casa per casa e ho raccolto circa 150 firme». Il costo? Circa 270mila euro. Compresi anche i lavori per la raccolta delle acque piovane e così via.

Soddisfatto il sindaco di Messina, Federico Basile: «È una strada – afferma che permetterà una fluidificazione di traffico e che può portare a uno sviluppo di una parte di territorio ancora non ben valutata e valorizzata. Si tratta di un’arteria che può sembrare secondaria ma che non lo è. Dobbiamo capire come sviluppare al meglio le viabilità interne, anche in prospettiva del progetto della pedonalizzazione. Dobbiamo pian piano, a piccoli passi, andare verso la conoscenza di tutto il territorio». 

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