Il coordinamento ambientale Tutela del Tirreno non parteciperà al Tavolo Tecnico indetto dall’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente per il 11 Aprile alle 16.00. «I lavori dell’elettrodotto sono stati avviati in Sicilia senza verifica di ottemperanza — scrive in una nota il Coordinamento ambientale —, come candidamente dichiarato dall’Assessore all’Assemblea Regionale in data 6 marzo 2013; ma il Governo Regionale non ha ritenuto opportuno avviare alcuna iniziativa per bloccarli. Perché?». «Abbiamo evidenziato, nel corso dell’audizione alla 4ª Commissione Ars — continua —, l’insieme delle motivazioni che impediscono di accettare l’attuale progetto; la Società Terna, nella stessa sede, ha dichiarato che non intende metterlo in discussione, anzi, facendosi beffa dell’invito del Governo Regionale, incurante delle richieste provenienti dalle popolazioni e amministrazioni locali, pur avendo riconosciuto le criticità del progetto procede, e con molta lena, nei lavori contestati. Il Dipartimento dei Beni Culturali, in sede di audizione in 4ª Commissione, ha dichiarato che non intende rispettare e fare rispettare il Piano Paesaggistico dell’ Ambito 9. Cosa incredibile, visto che le norme di salvaguardia sono entrate in vigore prima dell’Autorizzazione Unica e sono inoltre consolidate dall’art. 63 della Normativa di Piano, che prevede la permanenza della validità delle autorizzazioni già rilasciate solo per quelle riguardanti opere in aree in cui il Piano non preclude la loro realizzazione.
Che significato ha la Circolare del Servizio del Piano Paesaggistico Regionale prot. 4791 del 29/05/12, che evidenzia la impossibilità di realizzare opere in contrasto con le previsioni di Piano? Non si comprende perché il Governo Regionale non si avvalga dell’art. 150 del Dlgs 42/04 e successive modifiche, che prevede anche la sospensione dei lavori, iniziati in violazione del vincolo paesaggistico operante nel territorio, visto anche l’interesse e la disponibilità manifestate dal Ministero dei Beni Culturali». Il coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno ritiene singolare di fronte alla ferma dichiarazione di Terna di non voler ridiscutere il progetto, che il Governo continui a promuovere tavoli tecnici invitando per prima la Società Terna. «È necessario pertanto — prosegue il Comitato — che il Governo imprima una decisa svolta nel rispetto del proprio ruolo e dei provvedimenti legittimamente assunti (leggi Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, Piano di Gestione della Zps e Area ad elevato rischio di crisi ambientale) nel rispetto delle popolazioni che ha il dovere di tutelare, facendosi portavoce delle criticità, delle ansie e delle preoccupazioni espresse a mezzo delle associazioni e comitati costituiti». A preoccupare maggiormente è appunto lo stato di salute dei cittadini a causa del consistente aumento delle patologie tumorali in presenza di inquinamento elettromagnetico. A peggiorare la situazione di questo tratto di territorio è il fatto che l’elettrodotto insiste in un’area già dichiarata ad Alto Rischio di Crisi Ambientale dalla stessa Regione Siciliana. Le preoccupazioni si estendono anche alle questioni di tutela del territorio «già martoriato da numerosi attraversamenti di elettrodotti e metanodotti e che si appresta ad essere definitivamente distrutto dall’elettrodotto in progetto e dal suo raddoppio, già inserito nel piano di sviluppo 2013 di Terna SpA». «Chiediamo — conclude la nota del coordinamento ambientale —che venga rispettato il Piano di Gestione della Zona di Protezione Speciale attraversata, che prevede il divieto di nuovi elettrodotti aerei, e che venga in ogni caso revocato il parere abnorme e immotivato con il quale il Servizio Vas Via ha modificato il parere sostanzialmente e motivatamente negativo rilasciato in precedenza. Chiediamo che venga imposto alla Società Terna S.p.A. il fermo immediato dei lavori illegittimamente avviati affinché il progetto venga modificato a soluzione delle varie criticità evidenziate».
(240)