«Grazie Orazio, per quello che ci hai dato e quello che ci hai lasciato», così il comandante provinciale dei Carabinieri di Messina, Colonnello Stefano Spagnol, ha concluso il suo intervento nella cerimonia in cui questa mattina, a Terme Vigliatore, si è tenuta l’intitolazione della caserma, sede della locale stazione Carabinieri, all’appuntato Orazio Costantino, medaglia d’oro al valore militare “alla Memoria”.
Il momento culminante della cerimonia quello in cui la vedova dell’appuntato, Maria Tindara Calabrò, accompagnata dai figli Carmelo ed Antonino, ha scoperto la targa. Quindi è stata letta la motivazione della concessione della M.o.v.m. “alla Memoria”, seguita dalla benedizione dell’arcivescovo della Diocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, monsignor Calogero La Piana.
L’appuntato Orazio Costantino, nato nel 1931, si arruola quale Carabiniere nel 1950 ed ancora giovanissimo viene destinato prima al Battaglione Mobile Carabinieri “Friuli Venezia Giulia” di Gorizia e poi alle stazioni di Palmanova, Udine e Latisana, poi 4 anni in Sardegna.
Nel 1959 torna nella “sua” Sicilia, prima per brevi periodi, poi dal 15 maggio 1961, alla Stazione Carabinieri di Casteldaccia. Nel 1967, proprio per le sue ottime capacità, viene destinato alla Tenenza Carabinieri di Bagheria, in forza alla Squadra Investigativa.
Ed è proprio durante quel nuovo incarico che l’appuntato Costantino viene colpito a morte in un conflitto a fuoco avvenuto il 27 aprile 1969 in contrada Fiorilli, nel comune di Casteldaccia, a seguito di un intervento sull’autore di una tentata estorsione.
Per l’eroico gesto, nel 1970 il Presidente della Repubblica gli conferisce la Medaglia d’oro al Valore Militare “alla Memoria” con la seguente motivazione:
“Addetto a squadra investigativa, già più volte distintosi in brillanti e coraggiose operazioni di servizio, partecipava volontariamente a rischiosa azione di appiattamento – su terreno impervio – per l’identificazione e l’arresto di autori di tentata estorsione mediante lettera minatoria. Dopo dodici ore di snervante attesa, venutosi a trovare a diretto contatto con individuo che, armato di fucile da caccia, si accingeva a raccogliere il piego simulante la somma richiesta, con estrema decisione e cosciente sprezzo del pericolo, lo affrontava con l’arma in dotazione spianata al fine di impedirgli ogni possibilità di fuga. Raggiunto in pieno petto da micidiale scarica di pallettoni, repentinamente esplosa dal malvivente, trovava la forza di reagire – seppur invano – con il fuoco del proprio moschetto, finché, stremato dalle mortali ferite, si abbatteva al suolo. Domato nel corpo ma non nello spirito, prima di esalare l’ultimo respiro, forniva ai commilitoni informazioni utili per l’identificazione del reo. Luminoso esempio di sublime coraggio, attaccamento al dovere fino al supremo sacrificio ed elette virtù militari”
Alla cerimonia cui hanno partecipato numerose autorità politiche, religiose, civili e militari, era presente il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Giuseppe Governale, che con la sua presenza, ha inteso dare particolare significato alla manifestazione.
Il Sindaco di Terme Vigliatore, Bartolo Cipriano nel ricordare la figura del militare, si è detto particolarmente orgoglioso di sapere intitolata all’Appuntato Orazio Costantino la locale Stazione dell’Arma, la cui sede è stata voluta proprio dall’attuale amministrazione comunale.
Numeroso il pubblico intervenuto.
La cerimonia, che ha visto schierate anche numerose associazioni combattentistiche e d’arma, tra le quali numerose sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri provenienti da tutta la provincia, è stata resa ancor più suggestiva ed emozionante dalla Fanfara del 12° Battaglione Carabinieri “Sicilia”, diretta dal maresciallo capo Sena.
Il previsto concerto della Fanfara dopo la cerimonia non si è tenuto a causa del lutto che ha colpito l’Arma dei Carabinieri nei giorni scorsi, la morte, in un incidente stradale a Merì, del brigadiere Luigi Rotella. Il comandante provinciale dei Carabinieri, Spagnol, lo ha ricordato nel corso della cerimonia, stringendosi, insieme all’Arma tutta, al dolore dei familiari.
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