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Teatro Vittorio Emanuele, bloccati 900mila euro per gli orchestrali: «Pronti alla protesta»

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Continua l’odissea degli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele. Il Sindacato autonomo SIAD CISAL denuncia il congelamento di 900mila euro da destinare agli strumentisti del Vittorio Emanuele, ma soprattutto l’assenza di un confronto con l’assessore regionale al turismo e allo spettacolo, Manlio Messina. Senza questi presupposti, CISAL evidenzia che non può approvare nessuna delle proposte presentate al Sovrintendente Gianfranco Scoglio.

Durante la riunione sindacale sul piano di fabbisogno triennale e sul piano della performance, il Sovrintendente ha annunciato che all’Assessorato al turismo risultano bloccati ben 900mila euro del fondo pluriennale vincolato e che quindi gli orchestrali del Teatro Vittorio Emanuele non potranno sottoscrivere alcun contratto determinato come nel 2020.

«Mentre a Catania [l’assessore Manlio Messina] consente la stabilizzazione dell’Orchestra del Teatro Bellini – tuona Clara Crocè –, a Messina si congelano le risorse, privando la città della sua Orchestra, anche con il concorso dei suoi deputati di riferimento. Per noi è chiaro che il Teatro non ha alcun senso se viene definitivamente privato della sua Orchestra. Da tempo invochiamo un tavolo tecnico con l’Assessore per risolvere tutti i problemi che riguardano anche il personale interno, ma lo stesso continua a schivare il confronto sindacale».

Tra le richieste del sindacato, che da mesi solleva la questione delle tutele per i lavoratori dello spettacolo, c’è la stabilizzazione del personale precario (tra cui i dirigenti part-time). CISAL chiede chiarezza sulle unità da stabilizzare e sul numero preciso del personale precario tra tecnici e orchestrali in possesso del requisito dei 36 mesi.

Il Sindacato autonomo SIAD CISAL, unitamente al Sindacato SACS CISAL, ha inoltre proclamato lo stato di agitazione dei professionisti dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele e minacciato una manifestazione di protesta qualora la situazione non dovesse essere immediatamente sbloccata.

«Adesso basta – conclude Clara Crocè –, che la deputazione messinese inizi ad occuparsi dei problemi della Città. Siamo stanchi di provvedimenti votati contro i messinesi e contro i lavoratori».

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