V.E. La “questione Rigoletto” si amplia: replica dei sindacati e del direttore artistico per la Musica

Pubblicato il alle

5' min di lettura

Il Direttore Artistico per la Musica dell’Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, Lorenzo Genitori, interviene in merito alle affermazioni di Antonino Fogliani che ha rifiutato di dirigere il “Rigoletto” rivolgendo delle accuse alla direzione artistica del Teatro, tra le quali spicca la “totale assenza di comunicazione”. Il maestro Genitori analizza tutti i punti della lettera di Fogliani e replica alle critiche di quest’ultimo:

«Non è vera l’affermazione riguardo ad una presunta ‘totale assenza di comunicazione’: le prime mail riguardo alla produzione risalgono al 17 febbraio; sono cinque missive, in una delle quali Fogliani afferma che “almeno artisticamente, il progetto sta nascendo con una forza positiva”. In seguito, molti contatti telefonici, fino ad arrivare ad una serie di ulteriori 7 mail tra il 25 ed il 26 febbraio. Non capisco interpretando quali segnali Fogliani abbia pensato che la direzione artistica non avrebbe garantito la qualità dell’orchestra: al momento della sua dichiarazione la composizione non era nota neppure a me, datosi che i professori d’orchestra non avevano avuto ancora il tempo di esprimere la propria decisione. Non è vero che Fogliani non avrebbe potuto assistere alle prove di regia: il piano prove, per come sarebbe stato rimaneggiato se Fogliani ce ne avesse dato il tempo, avrebbe previsto una sua pressoché costante partecipazione a tali lavori. Del resto, se egli avesse avuto così a cuore il lavoro di regia, sarebbe arrivato in Teatro il 28 febbraio, giorno di riunione di Compagnia, e non il 4 marzo, come ha chiesto ed ottenuto dalla direzione artistica. Non è vero che non ho dato seguito alle sue richieste in merito “alla sostituzione di parti storiche dell’orchestra”, in quanto, al momento di tale richiesta – datata 27 febbraio – nessuno aveva ancora contezza, come detto sopra, di quale sarebbe stata la composizione dell’orchestra. È quindi un’accusa estremamente offensiva, oltre che infondata, quella di aver mostrato ‘indifferenza’ o ‘insensibilità verso noi musicisti’. In ogni caso, poche ore dopo la sua richiesta, senza aspettare risposta, egli ha diffuso la dichiarazione di cui si parla. Non è vero, ed è grave affermarlo, che il direttore artistico “non era riuscito o interessato a ottenere le parti”: come lo stesso Fogliani afferma, non è stata certo la mancanza di volontà da parte del direttore artistico, ma circostanze oggettive a ritardare la consegna delle parti stesse. Non è vero che la decisione è stata assunta adducendo come motivazione che “questi orari sono quelli contrattualizzati in tutti gli Enti”: in una mail del 26 febbraio è stato da me specificato a Fogliani che la scelta era ‘conseguenza di una precisa direttiva del CdA al Sovrintendente‘ (direttiva motivata ieri pubblicamente dal CdA). Infine, ricordo a Fogliani che sono stato pianista professionista per dieci anni, che la prima Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele l’ho organizzata io quasi vent’anni fa, e che quindi ho motivi anche personali di particolare affetto e attenzione per il versante artistico delle produzioni e per l’Orchestra in particolare».

Anche le sigle sindacali Slc Cgil, Uilcom Uil, Fial Cisal e S.a.di.r.s. si esprimono riguardo alle dichiarazioni rilasciate dal maestro Fogliani: «Per correttezza e per rispetto dei ruoli intendiamo precisare che mai abbiamo inteso entrare nel merito delle questioni e delle scelte artistiche del Vittorio Emanuele. Altrettanto, a nostra memoria, mai si era verificato che un professionista del calibro del Maestro Fogliani, serio ed artisticamente apprezzato in tutti i teatri del mondo, declinasse un incarico per le motivazioni che ha inteso esternare. Se a tutto ciò si aggiunge che altri quattro Direttori d’orchestra, contattati per sostituire il Maestro Fogliari, hanno declinato l’incarico, si può facilmente e tristemente comprendere, quale immagine negativa il Teatro dia nello scenario artistico nazionale e non solo». A contribuire al consolidamento di questa immagine si aggiungono anche i problemi di carattere gestionale e amministrativo, infatti, i sindacati ricordano che: il bilancio di previsione 2013, che bisognava redigere entro il 31 ottobre 2012, non è stato ancora esitato; non sono stati ancora versati i contributi previdenziali a carico dell’Ente e quelli detratti in busta paga ai lavoratori e trattenuti dallo stesso, per destinarli ad altri fini; i pochi pagamenti effettuati alle Ditte fornitrici non avvengono attraverso un ordine temporale di fatturazione, ma secondo “ordini discrezionali” che non rispettano il criterio dell’obiettività. Tutto ciò contribuisce a creare — spiegano — un clima di assoluta instabilità dovuto al mancato rispetto delle regole. Alcuni consulenti, inoltre, — evidenziano Slc Cgil, Uilcom Uil, Fial Cisal e S.a.di.r.s. — non percepiscono lo stipendio dal mese di maggio 2012 e invece «il sovrintendente — dicono — ha di recente disposto il pagamento delle sue quattro mensilità, per allineare le proprie spettanze al mese di dicembre 2012». In conclusione, lavoratori e sindacati attendono una risposta decisa e risolutiva da parte della Regione.

 

(117)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.