Tassa occupazione suolo pubblico, Cucè: «Chi resta aperto a Messina è un vero eroe»

Pubblicato il alle

3' min di lettura

Il 31 marzo è alle porte e l’esenzione dalla tassa di occupazione di suolo pubblico a Messina sta per terminare. Nonostante i continui appelli degli imprenditori della città, la misura non è stata prorogata e da dopodomani le attività dovranno tornare a pagare il contributo previsto, che era stato sospeso durante la pandemia.

«La volontà politica – ha detto il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia, Lino Cucè – era stata espressa in un atto di indirizzo sottoscritto durante una giunta straordinaria. La copertura finanziaria era stata inserita nel previsionale. Adesso trovo inammissibile che a fronte di un provvedimento di esenzione che di fatto libera gli esercenti dal balzello del canone di occupazione suolo pubblico per tutto il 2022, gli stessi esercenti debbano invece prepararsi a pagare il dovuto a partire dal primo aprile, pena la demolizione di dehors e gazebo».

«Il problema, legato alla fine dell’emergenza pandemica il 31 marzo – prosegue Cucè – e allo scadere delle proroghe concesse dal governo nazionale, è noto a tutti e già da settimane le associazioni datoriali chiedono di essere ascoltate. Era auspicabile che il consiglio votasse il previsionale, consentendo in tal modo l’impegno delle somme necessarie per garantire l’esenzione del canone per tutto il 2022, e invece nulla si è mosso, anche per l’immobilità degli uffici di palazzo Zanca».

Nelle scorse settimane Confcommercio si era mossa per convincere il Consiglio Comunale ad approvare il bilancio previsionale entro l’incombente scadenza del 31 marzo, ormai inevitabile, in modo da prolungare la validità dell’esenzione dalla tassa di occupazione di suolo pubblico.

«Si tratta – osserva l’esponente di FI di un altro segnale del disinteresse della politica nei confronti delle attività commerciali di questa città, già fortemente provate dalla crisi prima e dalla pandemia dopo. A Messina ormai sono più le attività che chiudono che quelle che aprono e i pochi che ancora oggi restano aperti possono essere considerati dei veri e propri eroi, e meritano tutta la nostra solidarietà e vicinanza».

La speranza di Cucè è che i prossimi componenti del civico consesso e la prossima amministrazione non trascurino le necessità del settore. «Mi auguro – conclude – che esistano i margini per riaprire la partita. Chi governerà la città di Messina infatti non potrà non tenere conto della sofferenza della categoria, per la quale vanno pensati sgravi ed esenzioni, sia di tipo fiscale che sulla tassa sui rifiuti e sul consumo di acqua».

Ma cos’è successo col bilancio previsionale? In estrema sintesi, il bilancio è legato a doppio filo al Piano di alienazione e valorizzazione degli immobili comunali che – per tutta una serie di ragioni spiegate qui – è stato bocciato pochi giorni fa dal Consiglio Comunale. Per riuscire a prorogare l’esenzione, legata a sua volta al bilancio, occorrerebbe che entrambe le delibere passassero la prova dell’Aula entro domani. Cosa a dir poco improbabile.

(397)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.