«È legittimo il pagamento del pedaggio autostradale allo svincolo di Villafranca sull’A20?» É quanto chiede in un’interrogazione al Ministro delle Infrastrutture il deputato del Pd, Tommaso Currò. Prendendo le mosse dalla recente iniziativa del Cas (Consorzio Autostrade Siciliane), che ha chiesto ed ottenuto dal ministero la riduzione del 50% del pedaggio autostradale nella tratta compresa tra Messina-centro e il casello di Villafranca, il deputato milazzese ha messo in luce tutte le incongruenze di uno svincolo tutt’altro che autostradale.
«Lo svincolo non possiede le caratteristiche tecniche previste da leggi e regolamenti per essere definito tale – spiega il deputato del Pd, Tommaso Currò −, visto che in origine era stato progettato solo per i mezzi commerciali che si muovevano da e per la Pirelli di Villafranca, onde evitare che fosse impiegato lo svincolo di Rometta e che si intasasse la strada Nazionale. Lo svincolo di Villafranca, peraltro, permette solo l’entrata e l’uscita da e per Messina, mentre non è possibile dirigersi verso Palermo. Senza considerare che è costituito semplicemente da due bratelle di collegamento, non essendo stato né previsto né costruito il classico svincolo cosiddetto a tromba».
Sulla base di tali perplessità il deputato del Pd chiede «di venire incontro alle esigenze dei residenti di Messina Nord, principali fruitori dello svincolo dell’A20. Orto Liuzzo, Rodia, Gesso, Tarantonio, San Saba, Piano Torre, Acqualadrone, Spartà e Mortelle. Sono tutte frazioni del comune di Messina i cui residenti sono costretti ad utilizzare lo svincolo in questione al fine di recarsi quotidianamente al lavoro, all’Università ed anche alla struttura ospedaliera più vicina. Né possono impiegare con comodità la vecchia arteria stradale costiera, interessata da continui smottamenti e frane perché soggetta a gravi fenomeni di dissesto idrogeologico, rendendo oltremodo difficile raggiungere il centro della città soprattutto nei mesi invernali».
«Per gli abitanti delle suddette frazioni lo svincolo di Villafranca si configura – continua −, dunque, come uno dei tanti svincoli ricadenti nel comune peloritano, dove al contrario non viene richiesto alcun pedaggio, creando pertanto una discriminazione bella e buona».
«I cittadini messinesi utilizzano in modo massiccio la tratta da Sud (Tremestieri) a Nord (Ponte Gallo) per raggiungere il centro della città, ma in dette tratte autostradali – con tanto di raccordi, bretelle e tangenziali – non è dovuto alcun pedaggio», afferma Currò, che chiede, dunque, al Ministro «di intervenire con qualsiasi forma e statuizione, in modo tale da lenire il disagio degli abitanti delle suddette frazioni di Messina Nord».
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