Sul caso del Palazzetto di Mili dove sono state ritrovate coperte e cibi, in decomposizione, che dovevano andare agli alluvionati del 2009 interviene il responsabile provinciale della Protezione civile Bruno Manfrè che ha voluto rispondere così:
“Sono io insieme alle centinaia e centinaia di funzionari e volontari della protezione civile ad essere indignato.
Abbiamo gestito come Regione la palestra di Mili per accogliere i volontari che, provenienti da tutta la regione, si sono alternati in quei mesi per assistere la popolazione e contribuire al superamento dell’emergenza.
Oggi assistiamo a questo tentativo di delegittimare l’istituzione che rappresento cercando di attribuirle responsabilità che non le appartengono , facendo credere che il personale del Dipartimento regionale ed i volontari abbiamo agito in modo a dir poco irresponsabile, incivile e indecoroso.
Chi ha gestito il centro ha lasciato la palestra in condizioni perfette, riconsegnando tutti i beni dati in comodato per la gestione dell’emergenza, spostando tutti beni di prima necessità alla scuola di Giampileri dove il centro è stato trasferito nel mese di febbraio. Nulla di deperibile è rimasto nel centro e tutto ciò che era rimasto (reti, materassi e coperte), nonostante non fossero beni consegnati al Dipartimento Regionale, era stato riposto con cura in modo consono per una buona conservazione.
Nessun atto di leggerezza, superficialità o negligenza è stato compiuto dal Dipartimento Regionale e dai volontari che hanno contribuito alla gestione del centro.
Viene da chiedersi perché in questi tre anni la scorsa amministrazione non ci ha informati che i beni dovevano essere spostati, perché sono stati spostati senza informare il Dipartimento o altre istituzioni mettendoli a marcire il luoghi non adatti.
Viene da chiedersi anche come è stato gestita la Palestra di Mili nel marzo 2010 quando sono stati ospitati gli abitanti di Mili e S. Stefano che sono stati sfollati dall’Amm.ne comunale e la cui gestione non è stata a cura del Dipartimento Regionale, cosa hanno lasciato incustodito e abbandonato.
Sono interrogativi che non hanno lo scopo di alimentare ulteriormente le polemiche ma solo di dare la giusta lettura ad una vicenda che ci vede consegnati alla cronaca non solo cittadina come una istituzione irresponsabile.
Difendo con forza l’operato del personale e dei volontari della protezione civile che in quei mesi hanno dato prova e dimostrazione di grande spirito di solidarietà dando un contributo fondamentale aiutando la popolazione in silenzio, senza clamori e senza passerelle.
E’ vergognoso che si attacchi l’istituzione che rappresento chiamandolo in causa per comportamenti che appartengono alla inciviltà di altri e che danneggiano soltanto la popolazione.
Troppo facilmente, per amore di scoop, si preferisce calpestare una istituzione che in questi anni e soprattutto nei momenti difficili che ha attraversato la città, ha indiscutibilmente dato prova di impegno correttezza e serietà e rimando fortemente al mittente lo squallido tentativo di infangarne l’immagine”.
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