Realizzare una moto da corsa – dalla fase di progettazione fino a farla gareggiare nel 2020 in Spagna – è l’obiettivo del progetto “Sic – Stretto in carena”– ideato all’interno dell’Università di Messina. I protagonisti saranno un gruppo di 40 studenti che uniranno le loro conoscenze e abilità nella MotoStudent International Competition: una sfida tra le squadre universitarie di tutto il mondo, promossa da Moto Engineering Foundation & TechnoPark Motorland.
La squadra messinese è l’unica a partecipare da Roma in giù mentre al Nord parteciperanno squadre provenienti dalle università di Bologna, Milano, Torino, Modena e Brescia. L’obiettivo finale del progetto è quello di mettere in pratica tutte le nozioni apprese durante i percorsi di studi per dare vita ad un prototipo da corsa, una “moto3” da gran premio.
«Questo progetto parte con la voglia di portare un po’ di Messina in Spagna – racconta Dario Milone, caposquadra e studente del primo anno della Magistrale di Ingegneria – con la speranza di far conoscere meglio le potenzialità e le capacità dell’Ateneo peloritano all’estero. Siamo orgogliosi della nostra università e della nostra città e siamo consapevoli di avere tutte le competenze necessarie per competere con le università del Nord, oltre che quelle all’estero».
Gli studenti dell’Ateneo messinese che hanno deciso di intraprendere questa ambiziosa avventura, provengono da varie facoltà. La diversità all’interno della squadra ha lo scopo di simulare una vera e propria impresa, formata da un reparto amministrativo, uno ingegneristico, uno finanziario, uno informatico ed uno dedicato al marketing e la comunicazione. Fanno infatti parte del team studenti di meccanica, ingegneria, giurisprudenza, Dams, lingue ed economia.
«Sono rimasto sorpreso – continua Dario – di quante persone hanno voluto far parte di questo progetto. La squadra è nata questa estate ed eravamo in pochi. Presto, però, hanno aderito tanti altri ed ora siamo in 40 a partecipare. Questo ci differenzia dalle altre squadre italiane, nelle quali partecipano maggiormente studenti della Facoltà di Ingegneria, nonostante la competizione sia aperta all’intero Ateneo.
Il prototipo realizzato dai ragazzi verrà valutato e testato sotto diversi aspetti: oltre alla valutazione “meccanica” ed “ingegneristica” del veicolo verrà, infatti, valutato il cost report del progetto. Dopo questa prima valutazione si passerà all‘evento finale della competizione: la gara conclusiva che si terrà nel Motorland di Aragón ad Alcañiz in Spagna nel 2020.
«Abbiamo deciso di coinvolgere studenti di tutti i dipartimenti – racconta il professore di ingegneria e faculty advisor di Stretto in Carena, Giacomo Risitano – perché ci sono tanti aspetti che non riguardano la sola costruzione fisica della moto. Quello che desideriamo, però, non è la sola partecipazione degli studenti ma dell’intera città. Il progetto è finanziato dall’Università e dagli sponsor che ci sostengono ma questi ultimi potrebbero essere molti di più. Quello che vogliamo è che le città dello Stretto comprenda che questo progetto non è solo una bella iniziativa per coloro che partecipano o per l’Ateneo, ma è un’opportunità che va accolta dall’intera città».
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