Un progetto editoriale nato con l’idea di creare una sorta di catalogo di esperienze femminili positive, per raccontare quanto “le donne possano essere speciali nello spazio di mondo che si sono scelte”. Si chiama A Story Shop – Storie di donne ed è l’idea di una giovane donna messinese, Caterina Mittiga.
Caterina, 34 anni, un passato nel giornalismo e il presente nelle attività di comunicazione integrata che realizza attraverso la sua agenzia, Studio Comunicazione.
Gli esempi positivi servono a formare la propria identità sulla base di un modello che può essere professionale, culturale, etc. E’ partendo da questa convinzione che a gennaio 2018 Caterina rende concreta un’idea che aveva in mente da tempo. A Story Shop oggi raccoglie storie di donne con esperienze variegate, più o meno conosciute dal grande pubblico. Dalla scienziata Giorgia Purcaro alla giornalista Ritanna Armeni. Dalla scrittrice Colette Shammah a Barbara Kenny, ideatrice del Festival inQuiete. Ogni storia ha la sua peculiarità, tutte però rappresentano un modello nuovo e concreto per ogni giovane donna che voglia trovare in loro il coraggio e lo stile di cui ha bisogno, come si augura Caterina.
Come scegli le storie da raccontare?
«Solitamente trovo uno spunto in ciò che leggo, altre volte mi vengono segnalate delle storie significative. Le persone che intervisto sono le stesse da cui vorrei farmi ispirare nell’essere una donna migliore, come protagonista e come mamma. Lo stereotipo ti vuole perfetta, con un livello di performance che spesso è impossibile da raggiungere, soprattutto nella conciliazione mamma – professionista. Quando incontro una donna che ha trovato la sua soluzione, sono contenta. Perché dimostra che è possibile».
Quale, tra le storie che hai raccontato, pensi che sia di maggiore impatto?
«La storia di Esmeralda Pagano, che ha avuto forza di volontà, quella forza che è alla base di ogni processo rivoluzionario: andare contro il pregiudizio, superare le barriere del contesto sociale per dare qualcosa agli altri. In questo caso, una piccola biblioteca di quartiere nella periferia di Messina è diventata l’apripista di un movimento di lettura in un contesto in cui nessuno legge.
Esmeralda non è una figura nota, ma ha creato un modello che può essere applicabile a ogni settore ed esperienza umana, crea un impatto simbolico che va oltre la professione».
Come si struttura un progetto sul web?
«Innanzitutto si deve partire dallo studio dei competitor, immaginando cosa il lettore potrà desiderare domani».
Quali sono i prossimi passi del tuo progetto?
«A Story Shop è un progetto in partenza, mi piacerebbe che ci fossero altre persone a raccontare storie e che potesse raggiungere una sua sostenibilità».
Oggi A Story Shop è anche un programma radiofonico. Come è successo?
«Un paio di mesi dopo l’avvio del sito sono stata contattata da Radio Street per raccontare il progetto. A settembre, nella costruzione del nuovo palinsesto, mi è stato chiesto di farne un programma radio. L’elemento nuovo che ho portato in radio è il legame con il territorio: cerco di far emergere quelle realtà che vogliono fuoriuscire dal pantano culturale in cui siamo immersi».
A Story Shop rappresenta un’immersione in un mondo femminile fatto di impegno, forza e costanza. Così a Caterina abbiamo chiesto di indicarci alcune qualità che possono essere “utili” per sentirsi nel posto giusto al momento giusto, considerando questo equilibrio come la miglior forma di realizzazione quotidiana.
Le parole chiave emerse sono tre: coraggio, personalità e cura. Coraggio, perché la paura è sana ma frena. Coraggio di chiedere anche a se stessi, al proprio modo di vivere e lavorare. Personalità, non cercare di rientrare in categorie pre impostate. Cura degli altri, attenzione a quello che ci dicono. Quando le persone ci dicono qualcosa, ci stanno facendo un dono.
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