Sperone terra di nessuno: degrado e inquinamento ambientale. La denuncia dei cittadini

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img_3836 img_3838 img_3840 img_3842 img_3843Sperone terra di nessuno. Sperone, un tempo  ridente villaggio della zona nord, oggi è come un malato terminale che giace sul letto dell’indifferenza e dell’abbandono.  La denuncia arriva dal gruppo spontaneo Peat (Promozione eventi ed attività per il territorio), composto da circa 300 cittadini di buona volontà che si impegnano per portare avanti iniziative volte al miglioramento della qualità della vita degli abitanti della zona, attraverso la conservazione dell’ambiente e la riqualificazione delle aree in questione, con l’obiettivo di raggiungere il bene comune nell’interesse della collettività.

Ma di qualità della vita, a Sperone e nelle zone limitrofe, ne è rimasta ben poca, a sentire Massimo Giordano, referente del gruppo Peat. “Sperone negli anni è diventata terra di conquista e di speculazioni edilizie – spiega Giordano – tanto cemento insomma, ma assoluta mancanza di strutture di sicurezza, zero marciapiedi, zero vie di fuga in caso di calamità, illuminazione carente e in alcuni casi assente, immondizia in ogni dove, aree verdi inesistenti o totalmente in preda al degrado e ai vandali”.

A tutto questo si aggiungono rischi importanti per la pubblica incolumità, che rappresentano una vera spada di Damocle per i residenti. In primis quello idrogeologico, a causa della mancata messa in sicurezza del Torrente Papardo, a cui segue quello di inquinamento ambientale. Nel territorio al confine tra Sperone e Faro Superiore infatti, da anni insiste la Snam, una centrale di compressione del gas che sorge a pochi metri da complessi residenziali. Una mega struttura totalmente inaccessibile a una visione esterna, in cui  periodicamente, secondo le numerose segnalazioni giunte alla nostra redazione, verrebbero effettuati lavori di non meglio specificata natura, che destano non poche preoccupazioni. Sulla assoluta mancanza di informazioni relative all’attività della Snam, punta il dito anche il gruppo Peat, che si chiede quali siano i potenziali rischi per i cittadini, derivanti dalla centrale .

L’assessore De Cola, da noi interpellato, sostiene che in questo momento si stiano effettuando lavori per la sostituzione dei motori di pompaggio del gas, con macchine più silenziose e a minore impatto ambientale. Questo ci tranquillizza, ma non basta. “I cittadini – afferma Massimo Giordano – hanno il diritto di essere maggiormente informati sui possibili rischi derivanti dall’installazione di impianti di gas nella centrale”.

Tra l’altro l’azienda avrebbe dovuto effettuare opere compensative sul territorio, ma in questi anni hanno visto la luce solo due villette, di cui una a Torre Faro, troppo distante per essere considerata un’opera compensativa dei disagi e dei potenziali rischi che subisce chi invece vive a ridosso della centrale e che niente ha ottenuto.

Ma a proposito di inquinamento ambientale ed elettromagnetico, nella zona sono state autorizzate numerose installazioni di ripetitori di telefonia mobile, contro cui l’associazione di cittadini si sta battendo anche attraverso raccolte di firme. La situazione non migliora a Sperone, nemmeno quando spostiamo lo sguardo sulla pulizia e l’ordine. “La situazione è totalmente fuori controllo – si sfoga Giordano – sporcizia e degrado ovunque e totale assenza di controlli fanno sì che l’intero territorio sia abbandonato alla mercè di vandali e incivili, che si sentono autorizzati a distruggere, sporcare, scorrazzare con scooter e biciclette in barba ad ogni regola del vivere civile, mentre l’Amministrazione comunale rimane totalmente sorda alle esigenze di Sperone e della sua comunità”.

Un quadro a tinte fosche insomma, un malato in attesa di  cure, lo spaccato di una città che si sente sola.

Marika Micalizzi

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