foto di angela raffa, deputata di Messina del movimento 5 stelle

Solo due navi per traghettare i treni sullo Stretto di Messina: Angela Raffa (M5S) scrive al Ministero

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Troppi disagi per traghettare col treno sullo Stretto di Messina e solo due navi in servizio, con una terza ferma alla Marittima a causa di «pastoie burocratiche»: la deputata messinese del Movimento 5 Stelle, Angela Raffa, presenta un’interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e chiede chiarimenti e correttivi.

Nel segnalare la problematica, la deputata pentastellata, Angela Raffa, fa prima un passo indietro, ricordando come nel 2018 sia stato approvato lo stanziamento a RFI di 126 milioni di euro per l’acquisto di due nuove navi da adibire al trasporto dei treni sullo Stretto di Messina. Ciononostante, al momento il servizio viene realizzato solo dalla nave “Scilla” e dalla “Villa”, come avveniva negli anni ’80. RFI ha effettivamente acquistato una prima nave, riporta Raffa, la “Ignia”, approdata a Messina nel novembre 2021, che però è sempre rimasta ferma «a causa di pastoie burocratiche connesse alle procedure di messa in servizio, come dichiarato dall’ing. Giuseppe Marta, direttore della Divisione Produzione Navigazione di Rete Ferroviaria Italiana» e attualmente è attraccata alla Marittima.

Nel dicembre 2021, aggiunge la Deputata, la Rete Ferroviaria Italiana S.p.A., facendo seguito a quanto stanziato nel contratto di programma, ha commissionato ai cantieri navali spagnoli Hijos De J. Barreras progettazione e realizzazione della seconda nave traghetto, una motonave tipo Ro-Ro monodirezionale ibrida dotata di un sistema elettrico ad emissioni zero nei porti di ormeggio (grazie ai pannelli solari posti sulla nave) e di alimentazione Dual Fuel (Gas/Diesel) per la riduzione delle emissioni inquinanti.

Quindi, in sostanza, attualmente il servizio di traghettamento treni sullo Stretto di Messina è reso solo da due navi, una terza è ferma e la quarta è in costruzione. Non solo. La deputata Angela Raffa denuncia anche ulteriori elementi di disagio per i passeggeri. «Sulle navi ferroviarie Scilla e Villa – scrive nell’interrogazione –, per ordinanza dell’autorità marittima, tutti i viaggiatori sono obbligati a scendere dai treni prima della partenza della nave per recarsi obbligatoriamente nei saloni del traghetto causando un grande disagio ai viaggiatori, soprattutto ad anziani e disabili».

Angela Raffa chiede quindi al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, innanzitutto, se sia o meno a conoscenza dei fatti da lei elencati, «se siano state avviate le opportune iniziative ed interlocuzioni per accelerare l’entrata in servizio della nuova nave Iginia ed il ritorno in servizio della nave Messina (in servizio nel luglio 2013, ndr) in modo da porre fine allo stato di disagio cui sono costretti i passeggeri che attraversano in treno lo Stretto di Messina» e quali siano i tempi di consegna della nuova nave.

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  1. …. quando invece, negli anni ’70, arrivavi al binario 9 o 10, salivi, verso le ore 22.00, sulle vetture letto, di prima classe, o nelle vetture con cuccette di seconda, con i bagagli, e mentre ti sistemavi, venivi traghettato sul continente. Le navi che trasportavano i treni erano : Iginia, Rosalia, Sibari,Reggio, San Francesco di Paola, Cariddi, Scilla, Secondo D’Aspromonte, Villa. Sulle unità maggiori, durante la traversata, (di circa 20 minuti), potevi scendere dalle carrozze ed andare al Self Service di bordo, a cenare. A preparare i pasti ci pensava la Provveditoria Garibaldi, che si trovava in zona Messina Marittima. Poi, nei convogli a lunga percorrenza, alle 13.30 c’era la sosta a Bologna Centrale ed il tempo di acquistare il cestino da viaggio (un primo, un secondo contorno, frutta ed uno shoppino di vino). Altri tempi …

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