«Mandiamo i baraccati negli alberghi ed i migranti nelle baracche» così il sindaco di Messina Cateno De Luca ha risposto a una giornalista dell’agenzia di stampa AdnKronos che gli aveva chiesto cosa ne pensasse della decisione di trasferire i 137 migranti della Diciotti nell’hotspot di Bisconte.
Dopo 10 giorni in mare, i migranti della Diciotti sono sbarcati nella notte tra sabato e domenica al porto di Catania. Da qui, dopo tutti gli accertamenti previsti, sono stati portati temporaneamente a Messina. Nei prossimi giorni, una quarantina di persone verrà smistata tra l’Albania e l’Irlanda, mentre il restante centinaio sarà ospitato dalla Chiesa Italiana.
Stando a quanto riportato, però, il Sindaco di Messina non sarebbe stato avvisato preventivamente di questo trasferimento, verso il quale si è mostrato particolarmente contrariato: «I sindaci sono buoni solo per prendersi le denunzie per le scuole prive di verifica sistemica e prive delle elementari norme antincendio – ha ribattuto alle giornalista, e riportato successivamente sulla sua pagina Facebook. Mentre sulle politiche di ammasso dei migranti non hanno alcun diritto di parola».
«Mi chiedo e vi chiedo – ha proseguito il sindaco De Luca sulla propria pagina Facebook. Perché oltre 10 mila persone possono continuare a stare nelle baracche sotto l’amianto con bambini che giocano tra le fogne ed i ratti, ed i migranti possono stare in strutture migliori ivi incluso gli alberghi?».
Così, il Sindaco della Città dello Stretto ha ipotizzato una ricollocazione delle persone attualmente ospiti all’ex Caserma Gasparro:«Mandiamo i baraccati negli alberghi ed i migranti nelle baracche?». Una proposta, questa, forse provocatoria, con la quale il primo cittadino punta nuovamente l’attenzione sul risanamento di Messina: «Non sarebbe più giusto – ha aggiunto – dopo 110 anni (con riferimento al terremoto del 1908, ndr) garantire un tetto dignitoso ai messinesi e lasciare per qualche anno i migranti nelle baracche?».
«Una cosa del genere – ha concluso De Luca – farebbe indignare tutto il mondo e i benpensanti. Ma, dei messinesi nelle baracche, il mondo e i “moralisti a senso alternato” se ne fregano altamente, perché non fa notizia».
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