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Se il 5 luglio vi squilla il telefono è IT-alert: l’allarme pubblico nazionale

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Alle 12.00 di mercoledì 5 luglio, in Sicilia, si testa IT-Alert: il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale. L’Isola, infatti, è una delle cinque regioni italiane coinvolte nella sperimentazione del Dipartimento della Protezione civile. Così i telefoni squilleranno contemporaneamente, emettendo un segnale sonoro differente da quello a cui si è abituati.

Già il 4 novembre 2022 si era svolta l’esercitazione nazionale di protezione civile “Sisma dello Stretto 2022” con il sistema IT-alert. «La Sicilia – ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani – è tra le cinque regioni italiane che prendono parte a questa iniziativa della Protezione civile nazionale per testare il nuovo sistema di allarme pubblico. Invito tutti i siciliani a partecipare attivamente alla sperimentazione per consentire il miglioramento dello strumento. Speriamo di non dovere mai farne uso, ma dobbiamo essere pronti per evitare di farci trovare impreparati in situazioni di estremo pericolo per la popolazione. Partecipare al test è un dovere civico. Per tutti».

Sicilia, il 5 luglio il test di IT-alert

Chi riceverà il messaggio è invitato ad andare sul sito dedicato e rispondere al questionario: le risposte degli utenti, infatti, consentiranno di migliorare lo strumento.

Superata la fase di test, “IT-alert” consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare rispetto a sei casistiche di competenza del Servizio nazionale di protezione civile: maremoto (generato da un terremoto), collasso di una grande diga, attività vulcanica (per i vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli), incidenti nucleari o emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali o precipitazioni intense. “IT-alert” si integrerà con le modalità di informazione e comunicazione già in uso a livello regionale e locale. Le altre regioni coinvolte nella sperimentazione sono: Toscana, Sardegna, Calabria, ed Emilia Romagna.

 

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