Dal 2017 ad oggi la raccolta differenziata in Sicilia è passata dal 19% al 47%: ad affermarlo è stato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a margine della conferenza stampa di ieri dedicata al tema dei rifiuti. Secondo gli ultimi dati in attesa di certificazione, Catania è passata dal 22% al 40% e Messina sfiora il 50%. Più indietro Palermo, che si attesta al 18%.
Ieri, giovedì 17 febbraio, a Palazzo Orléans il governatore siciliano ha fatto il punto sul tema rifiuti insieme all’assessore regionale al ramo, Daniela Baglieri, e al dirigente generale del dipartimento competente, Calogero Foti. Importanti i risultati raggiunti da molti comuni siciliani nell’ambito della raccolta differenziata, con picchi di oltre il 70% nei territori più virtuosi. È comunque ancora lontano l’obiettivo di legge del 65%.
Soddisfatto Nello Musumeci, che ringrazia i comuni e chiarisce quali sono i prossimi passi: «Gli obiettivi per liberarci dal problema rifiuti in Sicilia sono due: da un lato aumentare il più possibile la raccolta differenziata, dall’altro, tutto quello che è indifferenziabile farlo diventare materia prima per produrre energia, per produrre calore. Avviene in ogni parte d’Europa, speriamo ci si renda conto che dobbiamo farlo anche in Sicilia. Con noi e con l’impegno di tutti i sindaci, la raccolta differenziata è passata dal 19% al 47%. Vogliamo ringraziare i cittadini e le amministrazioni comunali. Rimane una quota importante che continua a finire nelle discariche. E siccome abbiamo trovato in Sicilia 511 discariche, non ce lo possiamo permettere più questo lusso. Due termoutilizzatori consentiranno di produrre ricchezza, quindi energia, e di evitare di creare ancora discariche. La procedura è avviata, speriamo si concluda presto».
Sulla stessa lunghezza d’onda, l’assessore dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri: «Chiaramente ancora non raggiungiamo l’obiettivo del 65%. Il fatto che siamo già al 47% è un indicatore chiaro e concreto di un percorso che dobbiamo sostenere. Negli ultimi mesi, il fatto che le tre città metropolitane abbiano cambiato un po’ la loro politica e incrementato la raccolta differenziata ci fa ben sperare».
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