In Sicilia, la Commissione legislativa Ambiente e Territorio dell’Ars ha approvato il disegno di legge di riforma del sistema dei rifiuti, che ha come obiettivo di semplificare, rendere trasparente e ridurre i costi della gestione e dell’organizzazione. «Dopo innumerevoli sedute di commissione e la ricerca di ogni mediazione possibile, ritengo – ha detto il Presidente della Commissione legislativa Ambiente, territorio e mobilità, Giusi Savarino – che siano state superate tutte le perplessità tecnico giuridiche che erano state sollevate anche dalle opposizioni».
Adesso il testo verrà mandato in Aula per l’approvazione definitiva da parte del Parlamento siciliano. «Mandiamo in aula un testo in gran parte condiviso – continua Giusi Savarino – tranne che per il numero degli ambiti di gestione, i quali noi riteniamo debbano essere, almeno in prima applicazione, nove ovvero uno per provincia. Lo riteniamo sia per motivi organizzativi e logistici, che per contemperare il dettato legislativo del codice dell’ambiente, il quale intima che siano almeno di livello provinciale, con quanto richiesto dalla Corte dei Conti, che chiede di ridurle».
La riforma dei rifiuti in Sicilia
In Sicilia, con la riforma del sistema dei rifiuti, che ha superato il primo step all’Ars – si rimoduleranno gli ambiti territoriali e il sistema di gestione integrata dei rifiuti. La riforma prevede:
- nove ambiti (Ato);
- nuove Autorità di ambito (Ada) con responsabilità dirette dei sindaci.
Inoltre, il disegno di legge ribadisce la preminenza del pubblico nel sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e vincola anche le imprese private a precisi obblighi in caso di necessità di smaltimento al di fuori degli impianti pubblici.
«Ora – dice Giusi Savarino – che la sintesi è stata trovata, mi auguro che l’Aula possa approvarla in breve tempo, perché sarebbe una risposta ottimale dopo che, grazie al Governo Musumeci, è stato approvato anche il piano regionale di rifiuti, che programma l’impiantistica in Sicilia. Semplificare, rendere trasparente e ridurre i costi della gestione e dell’organizzazione sarebbe un’ulteriore risposta data ai siciliani».
A questo link la delibera regionale completa.
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