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Scuole senza banchi a Messina, Laimo: «Non sarebbe stato meglio posticipare la riapertura?»

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In diverse aule delle scuole di Messina mancano i banchi e gli studenti si trovano a dover scrivere senza un adeguato punto di appoggio: lo segnala il consigliere della V Circoscrizione Franco Laimo che, nel denunciare la situazione, si chiede se non sarebbe stato meglio posticipare in alcuni casi la riapertura.

Le misure imposte dall’emergenza coronavirus hanno portato a ridisegnare gli spazi all’interno delle scuole di tutta Italia, con conseguenze che già in questi giorni iniziano a farsi sentire. In diversi istituti lungo lo Stivale, infatti, mancano ancora i banchi e le immagini scattate agli studenti che scrivono sulle sedie hanno fatto pian piano il giro del web. Una situazione analoga si è verificata anche a Messina e diversi genitori – i cui figli hanno iniziato la scuola lunedì 14 settembre – hanno contattato il Consigliere per segnalare il problema.

Stando a quanto riportato da Franco Laimo, infatti, alcuni dirigenti scolastici avrebbero deciso di togliere tutti i banchi in attesa che arrivino quelli nuovi e gli alunni si trovano a dover scrivere e leggere sulle proprie gambe.

«La scelta di alcuni dirigenti scolastici di togliere tutti i piani di appoggio in attesa che arrivino quelli nuovi – riporta Laimo in una nota –, non considera assolutamente gli aspetti ergonomici e posturali, ed anche educativi, per un buon apprendimento e sviluppo psico motorio del discente. Il pensare di far scrivere i discenti chinati su sé stessi sulle proprie ginocchia senza un piano d’appoggio può portare ad uno sviluppo disomogeneo della muscolatura e provocare non soltanto dolore e fastidio, ma anche determinare una minore flessibilità e l’atteggiamento di dorso curvo».

«Se andiamo ad osservare tutte le criticità che comporta l’assenza di un piano da appoggio – prosegue –, si parla di una mancanza logistica pedagogica che va a sottovalutare, anzi a non considerare tutti gli aspetti ergonomici, soprattutto rivolti al mondo della scrittura».

«Non comprendiamo – conclude il consigliere della V Municipalità – come sia possibile l’utilizzo di un scelta diseducativa e così anomala, la scelta di eliminare totalmente il piano d’appoggio, priva di buon senso, discernimento, equilibrio e ragione. Un criterio che non sposa affatto anni di studi pedagogici che hanno lottato per migliorare l’istruzione in generale. Con questi presupposti era meglio attendere qualche settimana in più prima delle riaperture le cancelli di scuola predisponendo le dovute misure adeguate per l’intera organizzazione all’interno delle classi».

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