Scuola Leopardi, De Francesco: “Si è alzato un polverone”

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Ieri mattina i genitori degli alunni della scuola “Giacomo Leopardi” hanno protestato a Palazzo Zanca in seguito alla decisione dell’amministrazione comunale di spostare i seggi elettorali in altro luogo per possibili criticità strutturali lasciando però aperta la scuola per studenti e professori, almeno fino a gennaio, quando inizieranno i lavori di adeguamento antisismico programmati.

Dopo il sit-in dei genitori, il dirigente del dipartimento alla Pubblica Istruzione ha inviato una nota all’Ufficio Tecnico all’Edilizia Scolastica, per capire se ci sono le condizioni per garantire il regolare svolgimento delle lezioni fino alla fine di dicembre. L’Ufficio non ha ancora risposto, ma la sensazione è che  il plesso scolastico di Minissale resterà aperto almeno fino all’ultimo giorno utile del 2016. “Qualora l’ufficio tecnico avesse riscontrato delle criticità tali da compromettere la sicurezza degli alunni – precisa il dirigente De Francesco – si sarebbe già provveduto alla chiusura così come avvenuto con la Castronovo e con la Paino. Sono sorpreso da questo polverone, la Leopardi non presenta situazioni critiche”.

Tra il 2 e il 7 gennaio, gli operai inizieranno i lavori di adeguamento sismico di cui l’edificio ha bisogno, dopo che il bando di gara è già stato eseguito e adesso si attende solo l’assegnazione. Nel frattempo lo stesso dipartimento alla Pubblica Istruzione si è messo in moto per trovare un plesso che possa ospitare gli alunni nei prossimi ventiquattro mesi, compito che potrebbe rivelarsi più difficile del previsto.

 Intanto, sulla questione interviene anche il presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile chiedendo all’amministrazione risposte concrete sul futuro dei 450 alunni che,una volta iniziati i lavori alla “Leopardi”, dovranno necessariamente essere trasferiti altrove.

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