scritte “mussolini” su palazzo magaudda coppedè messina

Scritte “Mussolini” sul palazzo Magaudda di Messina, l’ANPI: «Spariscono o no?»

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Comparse nel corso di interventi di restauro, le due scritte “Mussolini” sul palazzo Magaudda di Messina spariranno oppure no? È quanto si chiede la sezione locale dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), che chiede risposte alla Soprintendenza ai Beni Culturali e si propone di pagare le spese per l’intervento.

Qualche settimana fa, nel corso di interventi di restauro al palazzo Magaudda, in stile Coppedè, situato tra via Garibaldi, via Cesare Battisti e via Castellammare, sono riapparse due scritte “Mussolini”. Il 15 settembre la Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina ha eseguito un sopralluogo e constatato, ricorda l’ANPI, «che le scritte “Mussolini”, frutto di un rifacimento con colore smaltato nero, disturbano esteticamente la visione del prospetto dopo il recupero». Si è quindi deciso di optare per una “velatura” delle due scritte.

A distanza di un paio di settimane, però, l’intervento non è stato ancora effettuato e l’ANPI di Messina ne chiede la ragione. Il Comitato si chiede, inoltre, cosa si intenda esattamente per “velatura” e rimanda alla definizione fornita da Wikipedia: “La velatura – si legge sul portale – è una tecnica pittorica che consiste nella stesura di uno strato di colore sopra un altro già asciutto. Lo strato fresco deve essere sufficientemente sottile da lasciare trasparire il tono sottostante”. La Treccani spiega invece che: “Nella tecnica pittorica, il sottile strato di colore che il pittore distende sul dipinto ben secco, sia per intonarlo meglio, sia per addolcire il modellato, sia per modificare la forza di un tono; l’uso della velatura non è un ripiego, bensì un preordinato artificio”.

Per l’ANPI: «Con tutte le cautele scientifiche del caso, trattandosi di “restauro”, è chiaro che quelle scritte non hanno ragione di persistere. Se poi il problema – aggiunge il Comitato – è quello di far intervenire un camion col “cestello” e un operatore, visto che il ponteggio è stato spostato sull’altro lato del palazzo, l’Anpi di Messina chiarisce che è pronta ad accollarsi la spesa. Non sarà certo questo costo a fermare due idee dell’Associazione partigiani: il rispetto per storia urbana della Messina post-terremoto e la condanna di qualsiasi “esperimento” di esaltazione immeritata per chi tanto male ha fatto all’Italia e a Messina in particolare».

(230)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.